Monte Bianco

Epilogo : già da qualche anno, io e la Manu, pensiamo di tentare la salita del "Bianco", dopo esser stati per la seconda volta sul Monte Rosa è maturata questa idea e così nel Novembre del 2011 iniziamo la preparazione che consiste nel fare trekking quasi settimanalmente e correre circa un'ora un paio di volte la settimana, anche prima lo facevamo, ma non con l'impegno che mettiamo adesso. Durante il periodo invernale il freddo ed il buio ci hanno spesso tentati a desistere, comunque siamo stati abbastanza costanti. Adesso in piena estate, ripetiamo lo stesso percorso, ma il panorama è cambiato anche perchè ora corriamo di giorno e, negli ultimi tempi, al mattino presto, i girasoli sono fioriti e viene la voglia di fotografarli, ma non ho la macchina fotografica con me ...

Per l'acclimatazione alla quota avevamo pensato di fare un trekking di 6 giorni tra l'Italia e la Svizzera, il "Simplon-Fletschorn Trekking", ma dopo aver contattato la Guida Alpina Paolo Pettinaroli, per definire i dettagli e la data a seconda del meteo e della disponibilità del rifugio Gouter, sulla via normale francese, dobbiamo variare questa parte dell'allenamento e facciamo un percorso di 3 giorni in Val Formazza e la salita al Blinnenhorn.

 

mappa

Mappa : Stazione arrivo - Rifugio Gouter OOOOO Mappa : Rifugio Gouter - Monte Bianco

Mappa : Monte Bianco - Col Maudit OOOOOOOOOOOO Mappa : Col Maudit - Aiguille du Midi

Mappa : 3d OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOTraccia Gps : Monte Bianco

Profilo altimetrico : 1° giorno OOOOOOOOOOOOOOO2° giorno

 

OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOla salita

Salita al Monte Bianco per la via normale francese

12 Agosto 2012 - Domenica : finalmente è arrivato il fatidico giorno ! (ieri ci siamo incontrati con la Guida Alpina Paolo Pettinaroli ed in auto abbiamo raggiunto Les Houces, nei pressi di Chamonix, dove abbiamo trovato un ottimo alberghetto per passare la notte), alle 07,40 prendiamo prima una funivia, quindi il trenino a cremagliera per il Nid d'Aigle ci porta sino a circa 2100 metri di quota dove si ferma perchè attualmente il tratto successivo è in corso di lavori, da qui prendiamo il sentiero che sale sulla sinistra dei binari.
Le previsioni meteo per domani sono buone, mentre per oggi indicano possibilità di pioggia nel pomeriggio, per cui tentiamo di arrivare al rifugio Gouter, posto a circa 3800 metri di quota, nel più breve tempo possibile. Inizia così il percorso a tornanti, a piccoli passi come ci consiglia Paolo: "...in Montagna si sale a piccoli passi, senza sforzarsi troppo, più si sale in quota, più i gradini devono esser bassi ..."
In alcuni punti il sentiero è un poco esposto ed attrezzato con cavetto metallico, sino ad arrivare verso le 11,30 al ghiacciaio del Tete Rousse, dove presso un bivacco (quota 3100 m.) indossiamo imbraco e caschetto e procediamo in cordata. Siamo quasi perpendicolari alla nostra meta odierna, 700 metri più in alto, e quando giungiamo a quota 3300 facciamo una pausa un poco più lunga perchè ci attende la parte più pericolosa della giornata : l'attraversamento del Grand Couloir, un canale dove dall'alto possono piovere sassi, si tratta di 80/100 metri quasi in piano, sulla sinistra la montagna e sulla destra lo scosceso canale, da percorrere senza troppi ripensamenti... un bel respiro e via ...per fortuna senza problemi !

il rifugio

 

 

 

Adesso il percorso è praticamente in verticale, assistito da un cavo metallico, ma che usiamo di rado cercando di sfruttare gli appigli naturali della montagna senza sforzare troppo le braccia, assicurati comunque a Paolo. Ogni tanto vediamo sopra di noi sulla destra la lucente sagoma in acciaio del nuovo rifugio Gouter (inaugurazione prevista al 1 giugno 2013) che sappiamo sia circa 100 metri più in alto dalla nostra meta e così spuntiamo praticamente sotto la balconata del rifugio alle 14,20.Rifugio Gouter

 

 

Rifugio Gouter

 

 

Il rifugio, di proprietà e gestito dal CAF (Club Alpin Francais) è un edificio in legno ricoperto in lamiera costruito nel 1962 e che può ospitare 100 persone (per nostra fortuna non è completo, ma siamo comunque ben stipati), che verrà sostituito da quello nuovo con concezioni ecologiche ed energetiche modernissime.
Per regola dovremmo lasciare all'ingresso i bastoncini, piccozza e scarponi, ma sapendo che nel caos delle ore in cui tutti gli alpinisti lasciano il rifugio per la salita, praticamente al buio, può succedere di prendere cose di altri, li portiamo con noi nel camerone.

 

Dato che durante la salita abbiamo mangiato solo qualche barretta, prendiamo una bella zuppa calda, dopodichè proviamo a stenderci sul letto cercando di dormire qualche ora prima della cena, ma il sonno non viene, usciamo sulla balconata per riguardare dall'alto il percorso fatto mentre ancora qualcuno sta salendo e quallo che ci attende domani per quel che possiamo vedere da qui.
Alle 18,00 viene servita la cena, scambiamno qualche chiacchera con gli altri alpinisti che arrivano da tante parti diverse, Polonia, Francia ma anche Taiwan, quindi, dopo aver pagato e lasciato i thermos che avremo caldi per domani, andiamo a letto. Momenti al rifugio

 

 

 

Ore 02,30

 

13 Agosto 2012 - Lunedì : riesco a dormire solo un'oretta, il camerone è pieno e qualcuno russa alla grande, quando la mia sveglia suona alle 01,30 è quasi un piacere, mentre mi vesto penso ai due ragazzi che abbiamo incontrato durante la salita di ieri, loro stavano scendendo perchè in alto c'era vento forte e molto freddo per cui non sono potuti salire in vetta, speriamo che oggi il tempo sia buono ! Facciamo colazione, ritiriamo i thermos del thè, e, indossato imbraco e ramponi, iniziamo la salita alle 02,30.OO

OOOOOO

Alcune cordate ci precedono, altre seguono, la luce delle lampade frontali illumina la superficie bianca ed una processione si snoda verso l'alto, almeno per il momento non fà freddo.
Paolo imprime il passo giusto, attraverso la corda che ci unisce a lui sente se deve rallentareo se può mantenere il ritmo, respiri profondi ed il silenzio ci aiutano soprattutto nei primi 100/200 metri della salita verso sud-est.

 

 

 

Grande Bosse

 

Dopo circa 2 ore passiamo di fianco al Dome du Gouter a 4250 metri di quota, qui la pendenza concede un poco di tregua e sappiamo che siamo a metà del dislivello, percorriamo una conca, ancora 100 metri e siamo al bivacco Vallot, la luna sembra più in basso di noi, ancora qualche minuto di sosta, nel buio vediamo bene la linea che porta alla cima, qualche "lumino" ne inizia la parte terminale.

Si riparte per giungere con un tracciato di cresta alla Grande Bosse (4500 m.), pieghiamo un poco verso est sino a quota 4650 circa, ormai manca poco ancora, solo qualche gobba, uno sforzo, un'ultima cresta e alle 07,00 siamo sul Monte Bianco.

Qualcuno, giunto poco prima, inizia la discesa verso il Gouter e ci saluta , noi, dopo qualche istante per riprender fiato, ammiriamo quanto sta più in basso, il sole è sorto, l'ombra del Bianco si staglia ad ovest, non tira vento e non fà molto freddo ... siamo felici di esser qui dopo la lunga preparazione. Via Normale Francese

 

 

Visto che sin qui siamo arrivati bene, e che non è tardi, insieme a Paolo decidiamo di non rifare lo stesso percorso, ma di scendere proseguendo verso nord-est sino all'Aiguille du Midi, così alle 08,00 giungiamo al Colle della Brenva, costeggiamo ad ovest il Mont Maudit, dove dobbiamo calarci in corda doppia per circa 50 metri (sempre assicurati da Paolo) per giungere in una zona molto crepacciata da cui ci allontaniamo scendendo velocemente sino al Col du Midi (3530 m.) verso le 11,30.

ooodiscesa in corda doppiaooooosul ghiacciao

 


L'ultima cresta

 

Sono proprio stanco ! sono quasi 9 ore che camminiamo,ho bevuto circa 1,5 litri di thè, mangiato qualche barretta di frutta secca ... bevo ancora e mangio qualcosa anche se non ne ho voglia, per fortuna non manca molto, in alto sulla nostra destra le cabine della funivia salgono alla terrazza panoramica dell'Aiguille du Midi, dobbiamo soltanto attraversare un ultimo pianoro e risalire un colle sino a quota 3620 m., quindi un breve tratto verso nord-ovest dove a quota 3680 ci fermiamo per un'ultima sosta prima di affrontare gli ultimi 100 metri di dislivello, i più impegnativi dei due giorni : una cresta lunga 200 metri molto affilata dove stanno precisi 2 scarponi, ai lati ... meglio non guardare !
Paolo ci dice di fare un bel respiro, muoversi senza fretta, affondare bene i ramponi nel ghiaccio e seguirlo mantenendo la corda in tensione, 30 minuti di adrenalina !


Alle 13,15 siamo all'arrivo della funivia dell'Aiguille du Midi, mentre i turisti fanno le foto al panorama ! la discesa

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