Parco Alpe Veglia e Alpe Devero : salita al Monte Giove

  

Il Parco Alpe Veglia e Alpe Devero, collocato in Val d'Ossola, nella parte più a nord del Piemonte e al confine con la  Svizzera, offre facili escursioni adatte a tutti sino a impegnativi trekking di più giorni ed anche salite alpinistiche. Anche nel periodo invernale non mancano le attrattive come percorsi con le ciaspole o di scialpinismo in un ambiente di origine glaciale tra i più suggestivi delle Alpi, qui la natura disegna scenari utilizzando colori unici e magari quando vediamo documentari naturalistici pensiamo a luoghi lontani senza sapere che fanno parte del nostro paese.

 

Il percorso ad anello che qui descrivo si svolge su sentieri ben segnati,  ma per chi volesse ripeterlo trova qua sotto una mappa cliccabile, una traccia gps,  il profilo altimetrico dell'intero percorso ed una mappa 3d.

 

mappa topografica mappa mappa

 

23 Agosto 2014 : La Manu ed io, arriviamo all’ingresso del parco e dopo aver pagato il biglietto per l’auto (5 euro al giorno) proseguiamo sino al parcheggio coperto all’alpe Devero e poco dopo le  08,00 ci incamminiamo sul GTA (Grande Traversata delle Alpi)in direzione nord-est (quota 1.600 m.) che terremo per l’intera giornata. Seguiamo le indicazioni per il Lago del Devero sul sentiero estivo in parte lastricato per permettere i collegamenti sino a Crampiolo con gli automezzi anche in inverno, suggerirei di seguire invece il sentiero che giunge sempre a Crampiolo ma proseguendo verso il Lago delle Streghe, il tempo di percorrenza è lo stesso e si evita di incontrare qualche automezzo.
Gran parte degli edifici dell’Alpe Devero e di Crampiolo sono stati restaurati e sembra di camminare in una cartolina, penso che se questi ambienti esistessero per esempio negli Stati Uniti sarebbero pubblicizzati come l’Eden (chissà poi se sarebbe un bene o un male ?). Devero e Crampiolo


Attraversiamo Crampiolo (quota 1.760) passando davanti ad alcune malghe dove stanno producendo yogurt e formaggio  (forse anche il famoso  Bettelmatt che viene venduto nei migliori negozi di gastronomia sino a Milano)  e proseguiamo su sentiero H98 lasciandoci il Lago Devero sulla sinistra alla base di numerose cime come il Pizzo Crampiolo, la Punta della Rossa, la Punta di Valdeserta ed il Gross Schinhorn sino a giungere all’Alpe Spigher alle 10,15 (quota 1.900 m.) dove due ragazzi sono intenti a girare forme di formaggio. Alpe Spigher


Alpe Forno Inferiore

Il cielo è coperto e la temperatura è di 11°, prima di abbandonare il lago alle nostre spalle ci fermiamo un momento per ammirare il percorso appena fatto ed in lontananza il Monte Cistella poi proseguiamo in leggera salita su largo sentiero sino a giungere all’Alpe Forno Inferiore alle 11,30 (quota 2.200 m.) caratterizzata da una torbiera dove le mucche pascolano e nelle baite alcune persone stanno facendo il formaggio mentre in alto a sinistra scorgiamo la Bocchetta d’Arbola. Alpe Forno Inferiore

Adesso il sentiero sale dritto piegando a est e percorre un ambiente di origine glaciale, risaliamo la giavina e giungiamo al Passo Scatta Minoia alle 13,00 (quota 2.600 m.) dove facciamo uno  spuntino all’interno del bivacco Ettore Conti perché fuori tira vento e fa freddo. Non ci tratteniamo a lungo perché le previsioni non sono ottime per il pomeriggio e per giungere alla nostra meta, che scorgiamo giù in basso, necessitiamo ancora un paio di ore. Scatta Minoia

 


Lago del Vannino

La discesa, sul sentiero G99 verso nord-est, è un poco più erta ed inizialmente su lastroni, ma mai difficile, poi, 200 metri più in basso, incontriamo nuovamente i prati che in breve ci portano a costeggiare il lago color smeraldo del Vannino, alimentato dai numerosi ruscelli che scendono dai ghiacciai, in alto a sinistra intravediamo la Punta d’Arbola ed il ghiacciaio del Forno.


Arriviamo al Rifugio Margaroli (quota 2.194 m.), posto all’estremità nord-est del lago alle 15,00; per fortuna abbiamo prenotato perché è al completo!
Il cielo è rannuvolato e fuori fa decisamente freddo per cui trascorriamo il resto del pomeriggio sfogliando alcune riviste di montagna.


Durante la cena conosciamo una coppia di Rho che da alcuni anni frequenta la Val Formazza e così ci scambiamo idee per future escursioni, loro per domani hanno in programma la salita alla Punta d’Arbola (quota 3.325 m.) attraversando il ghiacciaio dei Sabbioni mentre noi la salita al Monte Giove (quota 3.008 m.) Verso il Rif.Margaroli

 


24 Agosto 2014 : Ci alziamo alle 06,30 per poter metterci in cammino abbastanza presto, ma piove ! così inganniamo il tempo insieme agli altri frequentatori del rifugio facendo quattro chiacchere, argomento principale è il meteo che per il mattino metteva tempo buono ! oppure leggendo, alcuni iniziano a giocare a carte, altri dopo un paio di ore decidono di rientrare a valle sotto la pioggia e così il rifugio pian piano si svuota. Io e la Manu aspettiamo, magari nel pomeriggio possiamo fare comunque qualcosa, poi, verso le 10,30 smette di piovere, fuori la temperatura è di 4° e così poco prima delle 11,00 ci vestiamo con giacca a vento e guanti e partiamo con destinazione : Monte Giove (speriamo che il tempo tenga !).
Ci dirigiamo a sud costeggiando il lago del Vannino sulla nostra destra su sentiero G31-G33, dopo circa un km iniziamo a salire seguendo le indicazioni per il Lago del Busin superiore. Di fronte a noi abbiamo il sentiero che abbiamo percorso ieri scendendo dal passo Scatta Minoia leggermente imbiancato dalla neve ed anche adesso il tempo è molto variabile : freddo, vento, sole per cui ci vestiamo e svestiamo abbastanza spesso. Passo del Busin


Siamo al Passo del Busin (quota 2.493) alle 12,00 circa dove facciamo una breve sosta per bere e ammirare la vista sull’Arbola e sul percorso fatto, poi iniziamo a scendere costeggiando per un breve tratto il lago sul lato est, quindi abbandoniamo il sentiero procedendo a vista su una scorciatoia che ci conduce verso la cresta erbosa in direzione del Monte Giove alzandoci velocemente di quota per circa 200 metri sino a rincontrare il sentiero segnato.
Man mano che saliamo il panorama attorno diventa sempre più ampio e sempre più emozionante. Quando giungiamo a circa 2.600 metri di quota l’erba lascia il posto alla pietraia di origine glaciale ed alcuni tratti di neve, per fortuna il sentiero è ben segnato anche con numerosi ometti di pietra, adesso ci mancano ancora circa 400 metri di dislivello che sembrano abbastanza verticali e difficoltosi, ma come tante altre volte, via via che saliamo il sentiero si dipana come un gomitolo, bisogna fare attenzione, soprattutto a non smuovere le pietre ma non è poi così difficile come sembra, procediamo costantemente ma senza fretta, piccoli passi, uno dopo l’altro e alle 14,15 siamo in vetta (quota 3.008 m.). Salita al Monte Giove

Monte Giovo panorama

 

Il vento di questa mattina ha pulito l’aria e, anche se in lontananza c’è qualche nuvola, la vista è magnifica per cui ci tratteniamo una ventina di minuti ad ammirare  catene di montagne che si accavallano una dietro l’altra, a nord-ovest, quasi alla nostra stessa quota, abbiamo l’Arbola con il ghiacciaio dei Sabbioni, a nord i laghi Toggia e Castel della Val Formazza,  il Ticino ... chissà quanti percorsi ancora da fare ! poi, firmato il libro di vetta, iniziamo la discesa perchè non vorremmo che il tempo cambiasse ... Monte Giove : panorama


Facciamo una breve sosta per mangiare quando siamo a quota 2.600 ed il sentiero è facile, poi percorriamo la cresta erbosa sino al lago del Busin Inferiore dove, nei pressi della diga, sorge un bivacco, costeggiamo il versante orientale del lago sino a ricongiungerci con il sentiero del mattino che ripercorriamo ino al rifugio. Durante il ritorno non incontriamo altri escursionisti forse sarà per questo che in lontananza scorgiamo uno stambecco che ci osserva, così come pure in alto fa altrettanto un'aquila,  il tempo si mantiene buono e rientriamo al rifugio senza fretta dove terminiamo la giornata con un'ottima cena. Monte Giove verso il rifugio Margaroli


fiori alpini25 Agosto 2014 : Anche oggi ci alziamo alle 06,30, facciamo colazione, e, poco prima delle 08,00 siamo in cammino per tornare al Devero facendo un percorso alternativo a quello dell'andata.


Saliamo quindi al Passo del Busin come ieri e da qui sul sentiero G31 in direzione sud-ovest costeggiamo prima il lago del Busin inferiore sul lato occidentale per giungere poi al lago del Busin Superiore. Siamo in ambiente di origine glaciale ad una quota di circa 2.500 m. la vegetazione è  limitata ad un basso manto erboso che si riduce sempre più sino a lasciar emergere dalla pietraia ogni tanto qualche gruppo di fiori dalle dimensioni mignon, per rendere un'idea faccio una foto ad uno di questi cespugli con la mia mano accanto, sono veramente belli !


Mentre costeggiamo il lago del Busin Superiore cerchiamo di immaginarci dove possa passare il sentiero che ci porterà alla Bocchetta della Valle perchè sappiamo in base alla mappa che dobbiamo attraversare un passo di fronte a noi, ma dalla conca in cui siamo in realtà vediamo solo quasi un unico muro con una torre ogni tanto, poi percorsi ancora 100/200 metri ci accorgiamo che il "muro" si lascia salire con un sentiero quasi a chiocciola per niente difficoltoso e alle 10,40 siamo alla bocchetta. Bocchetta della Valle


Sembra impossibile eppure l'ambiente aldilà è totalmente diverso, il colore dominante è il verde intenso dei prati solcati da numerosissimi torrenti spumeggianti,  mi sembra di essere in un film quando gli esploratori giungono nella valle incantata ...
Una breve pausa e poi riprendiamo il sentiero H14 con direzione Alpe della Valle ancora in direzione sud-ovest, e che dopo circa un km piega nettamente verso ovest scendendo fra prati e alpeggi.
Alle 12,20, raggiunta l'Alpe della Valle (quota 2.050), cominciamo ad incontrare qualche persona, e per restare ancora un poco nel "selvaggio" decidiamo di non ripercorrere il sentiero che costeggia il lago del Devero ma ci dirigiamo verso l'Alpe San Giatto (sentiero H12 in direzione sud-ovest). Scendendo all'Alpe della Valle


Il percorso è facile e molto panoramico, in breve siamo a Corte Corbenas un alpeggio con un antico edificio in ambiente di torbiera, poi percorriamo un vallone dove vediamo la forza della natura : una serie di abeti divelti l'inverno precedente da una slavina, sembrano birilli !
Sono le 13,30 quando arriviamo all'Alpe San Giatto e 5 o 6 rosei maiali stanno facendo pranzo, a dire il vero qualcuno sta già facendo il pisolino pomeridiano : sembrano proprio beati !


Continuiamo in discesa toccando Corte Ardui (quota 1.800 m.) e su sentiero H0 giungiamo all'Alpe Devero alle 14,30 dove ci aspetta una ricca merenda alla Locanda La Slitta. Merenda al Devero


Note : Eccetto la salita al Monte Giove, il trekking descritto non presenta difficoltà particolari, purché venga affrontato da persone con un certo allenamento  e con abbigliamento adeguato, indispensabile una mappa dei sentieri, per il pernottamento al Rifugio Margaroli consiglio la prenotazione (0324-63.155 oppure 327-0197.444).

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