Pania della Croce per la cresta est e Pizzo delle Saette

Direi che il percorso qui descritto, è a dir poco adrenalinico, anche se fosse stato fatto con due diversi trekking sarebbero stati comunque appaganti !

mappa pania e pizzo saette

Prima di ripetere l'escursione mettiamo nello zaino alcune cose utili, come la mappa topografica zoomabile qui a lato, diamo un'occhiata al profilo altimetrico, magari se avete un gps potete scaricare la traccia .

Ok, siamo pronti ? allora possiamo partire ... con il racconto !

 

27 Ottobre 2014 : raggiunta la località Piglionico (quota 1.132 m.), nel comune di Molazzana (LU) sulle Alpi Apuane ed aver pagato il posteggio di 3 € (munirsi di spiccioli !), insieme a Carlo, ideatore di questa escursione ed altri amici, alle 09,30 ci incamminiamo a sinistra sulla strada di cava che precede un tabernacolo.


Dopo aver percorso circa 900 metri, superato una recente costruzione in legno, lasciamo la strada e ci immettiamo in un sentiero a sinistra segnalato da ometti, facendo attenzione perchè non sempre la traccia è ben visibile. Procediamo in salita costeggiando la Pania Secca, direzione sud-ovest, prima su rocce carsiche, poi entriamo nel bosco, sino ad incontrare, dopo un'ora circa, il sentiero CAI No.7 a quota 1.460 m. ed in breve il Rifugio Rossi (ore 11,00). Sino al rifugio Rossi

 

Pizzo delle Saette


Dopo una breve pausa per bere e ammirare il panorama,riprendiamo il cammino in falsopiano per circa 400 metri direzione sud-ovest costeggiando la cresta dell'Omo Morto per giungere alla Focetta del Puntone dove incrociamo la Borra di Canala sulla nostra destra, percorriamo ancora un centinaio di metri per giungere al Vallone dell'Inferno, una delle vie di salita alla Pania della Croce che ignoriamo per proseguire decisamente verso sud su sentiero CAI 7 per Foce di Valli indicato "per escursionisti esperti".
In effetti il sentiero in salita in alcuni tratti è abbastanza esposto sino a giungere ad un breve tratto attrezzato con catena che ci conduce al Passo degli Uomini della Neve a quota 1650 m (ore 11,30).
Dal versante marino tira un forte vento per cui ci copriamo meglio, mangiamo qualcosa mentre osserviamo davanti a noi in basso il Monte Procinto che sembra una colonna di pietra, poi, dopo aver risposto i bastoncini,  riprendiamo verso ovest, abbandonando il sentiero segnato che scende a zig-zag verso Foce di Valli. Dal Rif.Rossi al Passo degli Uomini della Neve

 

Dal Passo degli Uomini della Neve ha inizio la salita della cresta est della Pania della Croce, ed è come risalire la gobbe di un cammello, Carlo ci precede scegliendo il percorso, noi lo seguiamo in fila indiana facendo attenzione a non smuovere i sassi, alcuni tratti sono veramente aerei e spesso dobbiamo aiutarci con le mani, la salita avviene quasi tutta sulla linea di cresta, tranne un breve passaggio sulla destra che permette di evitare un punto non affrontabile senza attrezzatura, procediamo senza fretta ed in poco meno di un'ora siamo sull'affollata vetta della Pania della Croce a quota 1859 m.

 

filmatoQui a fianco un breve filmato, oppure le foto Cresta est della Pania della Croce


La giornata è ventosa, come pure quelle precedenti, l'aria è tersa e la vista raggiunge punti lontani, dalle varie vette apuane ed appenniniche al litorale marino toscano e ligure con le isole al largo.
Dopo una mezz'ora di sosta per mangiare e foto varie, riprendiamo il cammino adesso verso nord, la prossima meta è il Pizzo delle Saette. Panorama dalla Pania


Percorriamo la facile cresta della Pania incontrando dopo circa 300 metri il sentiero CAI 126 che scende a destra nel Vallone dell'Inferno, noi invece proseguiamo ancora 250 metri sino ad incrociare il CAI 126 ma stavolta sulla nostra sinistra che scende verso il Rifugio Del Freo, lo percorriamo per poche decine di metri sino ad incontrare un ometto di pietre nuovamente nei pressi della cresta ( quota 1.760 m. circa) che indica il "sentiero" che continua verso il Pizzo delle Saette.
Mettiamo via di nuovo i bastoncini perchè ci aspetta un tratto abbastanza aereo e sarà bene aver le mani libere.
Il percorso scorre quasi in piano per circa 300 metri sino ad incrociare il sentiero sulla nostra destra che scende nella Borra di Canala, lo tralasciamo per proseguire verso il Pizzo sempre in leggera discesa lungo la cresta, fatti altri 300 metri facciamo un breve tratto a quattro mani, facendo sempre ben attenzione a non far cadere sassi, per giungere in vetta (quota 1720 m.) poco prima delle 14,00. Cresta del Pizzo delle Saette


Incisioni rupestriUna meritata foto di gruppo, uno sguardo sull'affascinante altopiano della Vetricia sotto di noi frequentato già nella preistoria, (di cui restano ancora le incisioni rupestri) la Pania Secca, il Sumbra, l'inconfondibile profilo dell'Omo Morto. Ritorniamo sui nostri passi scendendo sino all'incrocio per la Borra di Canala dove abbandoniamo il percorso in cresta per scendere sull'altopiano della Vetricia.
Inizialmente il sentiero, parzialmente segnalato da ometti, è piuttosto verticale e dobbiamo prestare ben attenzione, poi perde pendenza e scorre su una pietraia verso sud est sino a congiungersi con il sentiero CAI 139 (quota 1.530). Altopiano della Vetricia

Adesso ci troviamo nella gola della Borra di Canala, un canalone di origine glaciale che solca l'altopiano della Vetricia, le pareti rocciose di colore grigiastro, l'assenza di vegetazione ed il silenzio mi fanno venire in mente antichi monasteri o cattedrali, poi mi chiedo come avranno fatto i nostri antenati a sopravvivere in questi luoghi e mi rispondo che migliaia di anni fa l'ambiente era ben diverso !
Mentre rifletto scorro nella pietraia in direzione nord fino a quota 1.200 m. circa dove il terreno diventa un ghiaione e piega verso ovest, percorriamo ancora qualche centinaio di metri in discesa ed entriamo nel bosco dove alle 16,00 (quota 1.080) troviamo l'intersezione del sentiero CAI 127 che facilmente percorriamo verso est per circa 1,7 Km sino ad incontrare il bivio con il sentiero CAI 7, non molto visibile, che ci conduce alle auto dove arriviamo poco prima delle 17,00. Borra di Canala



Note : come si deduce dalla descrizione si tratta di un percorso adatto esclusivamente ad escursionisti esperti e privi di vertigini, la salita per la cresta est della Pania, la cresta per il Pizzo delle Saette ed il sentiero di congiunzione con la Borra di Canala sono scarsamente segnati per cui è necessario prestare attenzione agli ometti e talvolta procedere d'intuito.
Durante tutto il percorso si trova acqua solo al Rifugio Rossi, come sempre ricordo di avere un abbigliamento adatto ad affrontare le svariate situazioni meteorologiche.

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