La settimana scorsa con un gruppo di amici del CAI di Scandicci la Manu ed io siamo stati alle Marmitte dei Giganti sulle Alpi Apuane, il classico percorso, quello che anche noi abbiamo fatto, nella zona del Monte Sumbra, prevede la risalita del fosso del Fatonero e a quota 830 m. circa lo si abbandona per risalire verso est sino a quota 1.020 raggiungendo la Sella del Campano dove inizia la discesa verso sud del fosso dell'Anguillaia appunto caratterizzata dalle marmitte, enormi "pentole" scavate dall'erosione (percorso alpinistico), quando siamo giunti alla sella siamo rimasti colpiti dalla grandiosità del luogo con la parete sud del Sumbra che ci sovrastava, gli enormi solchi che ospitano il fosso del Fatonero e dell'Anguillaia, un posto veramente selvaggio e così in settimana ci siamo documentati per tornarci per una via alternativa: risalire la cresta del Campano. ![]()
Oltre alla mappa topografica, alcuni strumenti utili per chi volessere ripetere il percorso: la traccia gps ed il profilo altimetrico.
1 Ottobre 2023 - Domenica: Provenendo da Seravezza sulla strada che conduce a Castelnuovo di Garfagnana (SP13), dopo aver superato il bivio per Arni, la galleria Tre Fiumi, percorso ancora circa 1,2 Km parcheggiamo sulla sinistra dove un cartello indica "Marmitte dei Giganti".
Sono le 08,30 quando iniziamo a scendere verso il torrente (asciutto) Turrite Secca che risaliamo per circa 700 m. dove individuiamo l'inizio della cresta a quota 715 m.
Mettiamo via i bastoncini ed iniziamo la salita aiutandoci con le mani facendo bene attenzione alla qualità della roccia.
I primi passi sono un po' timorosi, giustamente. Un primo tratto di circa 250 metri di dislivello è abbastanza dritto, poi la pendenza diminuisce un poco e procediamo più facilmente sino a quota 1.030 (waypoint "prima gobba") dove ci appare la parte sud del Sumbra, percorriamo ancora un breve tratto spostandoci un poco più in basso della cresta sulla nostra destra e alle 10,50 siamo sopra la Sella del Campano (quota 1.042 m.) una ventina di metri sotto di noi.
Scendiamo alla sella e ci concediamo una pausa per bere, mangiare qualcosa e soprattutto per goderci l'ambiente selvaggio, in basso a est il Fosso dell'Anguillaia con le Marmitte dei Giganti e a ovest quello del Fatonero ![]()
Sono le 11,20 quando riprendiamo la salita sulla destra per riprendere la cresta, il cammino è facile e possiamo aiutarci con i bastoncini sino ad arrivare circa a quota 1.280 alla base di una parete verticale che aggiriamo sulla destra seguendo una labile traccia dopo aver di nuovo messo via i bastoncini pronti a tenerci al paleo perchè il tratto è molto esposto e friabile, nello zaino avremmo anche il necessario per procedere in cordata ma non c'è la possibilità di far sicura, per cui occhio ... poi la traccia diventa più evidente su roccia e placche per cui possiamo procedere un po' più tranquillamente, sin quando veniamo presi di mira da uno sciame di formiche volanti che non ci fanno quasi respirare, avremo calpestato un nido ? aggiriamo ancora sulla destra una fascia rocciosa e giunti a quota 1.400, ormai in vista della Foce di Contapecore anziché procedere in piano costeggiando la montagna sulla nostra sinistra preferiamo risalirla per circa 80 m (vetta del Campano quota 1.485 m) per poi ridiscendere alla foce alle 13,30.
Proseguiamo per 500 m verso il Bosco del Fatonero dove all'ombra facciamo la pausa pranzo, trascorsa una mezz'ora riprendiamo il cammino direzione sud sul sentiero CAI 144 verso Arni che percorriamo sino ad oltrepassare un breve tratto con cavetto a quota 1.422 (waypoint "variante"),ci soffermiamo a riguardare la cresta percorsa poi da qui scendiamo praticamente in maniera dritta, senza seguire una traccia ma puntando ad una cava in basso, dapprima su facile terreno erboso/roccioso quindi nell'ultima parte scavalcando massi e detriti.
Giunti nella ex cava (quota 950 alle 16,00) uno stradello ci conduce ad una via di lizza per buona parte franata per cui dobbiamo fare abbastanza attenzione in questi ultimi metri di discesa sino ad arrivare al Turrite Secca e quindi alla strada poco prima della Galleria Tre Fiumi, percorriamo l'ultimo km circa su asfalto per arrivare all'auto alle 17,15. ![]()
Note : bel percorso dove far molta attenzione alla qualità del terreno, ma in ambiente superbo, evitando i mesi più caldi, non si trovano fonti, utile la traccia gps.