Cengia Garnerone al Grondilice


In questa 2 giorni sulle Apuane ci fa compagnia la Gabry, che di Montagne ne sa qualcosa ! lei, che abita in Val d'Ossola, nel giro di un'ora può raggiungere le Alpi del Rosa, del Bianco, l'Oberland ... per questo non è stato facile scegliere un itinerario da proporle per un fine settimana sulle Apuane.


mappa topograficaQualche strumento utile per chi volesse ripetere l'escursione, qui a fianco la mappa topografica dove il percorso in giallo è Vinca-Rif. Orto di Donna e quello in verde quello che dal rifugio ci riporta a Vinca con salita al Pizzo d'Uccello, qui la stessa mappa in versione più grande, la traccia gps, profilo altimetrico del 4 Luglio e quello del 5 Luglio .

4 Luglio 2020 - Sabato : La nostra escursione inizia alle 09,00 dal parcheggio della Piazza dei Martiri a Vinca (quota 740 m.), piccolo borgo di cavatori e luogo di una strage nazi-fascista del 1944, percorrendo prima le strette viuzze dove numerose targhe ricordano la triste vicenda, quindi imbocchiamo il sentiero CAI 38-175 che dapprima sale fra gli orti poi entra in un bel bosco di enormi castagni, quasi un ricordo di una intensa attività che da questa pianta ricavava da vivere.
Dopo circa 1,2 km, subito dopo la Maestà del Doglio (tabernacolo), il sentiero si divide in 3, noi seguiamo il 38, quello centrale, ancora 1 km circa e oltrepassata un'area di baracche abbandonate di un campeggio boyscout, quindi  un edificio in declino, usciamo dal bosco e la vista è libera sul Monte Sagro alla nostra destra, il Pizzo d'Uccello in alto sulla sinistra con la cresta Garnerone ed il Grondilice.


Percorse poche decine di metri, a quota 1030, lasciamo il sentiero principale nei pressi di un ometto e ci dirigiamo a sinistra in salita puntando verso Foce a Giovo. La traccia è piuttosto labile ma alucni ometti ci aiutano a seguirla, saliamo per circa 200 metri di dislivello risalendo un ravaneto e, a quota 1.210 m, lo attraversiamo a destra (sud), ancora 250 metri in piano e su un grande masso troviamo l'indicazione per la cengia.
Sono le 10,50 facciamo una pausa per bere prima di affrontare la rampa che ci attende, è un esile traccia con qualche ometto che sale dritta per la dorsale, poi risaliamo un breve canale di sfasciumi e percorsi circa 80 m di dislivello arriviamo ad un balcone pianeggiante che si affaccia su Vinca, il Monte Sagro e la cresta Garnerone sopra di noi che unisce Foce a Giovo al Grondilice da cui si scorge anche una corda forse usata come via di fuga dalla cresta stessa.

cengia garneroneRiprendiamo la salita che a quota 1.400 m. circa ci porta in piano e diventa cengia.
Si tratta di un sentiero che scorre sul versante sud della cresta Garnerone, segnalato da bolli blù e ometti, l'esposizione non è eccessiva ma che richiede comunque buona attenzione e si sviluppa su diversi saliscendi.

I punti più particolari sono un tratto erboso chiamato lo "spiaggione"; un bello spuntone di roccia sulla destra (nel nostro senso di marcia) la "torre Tita"; una sporgenza della parete sulla nostra sinistra "l'ombrellone", ed infine un passaggio obbligato da farsi a quattro zampe  perchè la roccia che sovrasta la cengia non permette di procedere in piedi : "il passo del gatto". Da Vinca al passo del gatto
Dopo poche decine di metri oltre questo passaggio la cengia si immette sul sentiero CAI 186 che sale da Foce Rasori, sono le 12,40 quando facciamo una nuova breve sosta per goderci la vista che si apre lungo la costa della Versilia anche se in un attimo proprio dal mare si alzano un po' di nuvole che ci coprono la visuale, ma al tempo stesso creano un'atmosfera molto particolare ... , purtroppo dalle stesse nuvole spunta anche una Montagna "mangiata" ...


Risaliamo il canale verso est che ci porta alla "finestra del Grondilice" (quota 1.736 m.), una foce che ci separa dalla Val Serenaia e da cui, sulla nostra sinistra, inizia il tratto (contrassegnato per "escursionisti esperti") con passaggi di II° che in breve ci conduce in vetta al Grondilice (quota 1.808 m - ore 13,30).

Per la Gabry è la prima volta, ma non di meno per noi, sarà un poco per l'effetto che creano le nuvole che salgono da sud bloccate dalla cresta del Monte Contrario e del Cavallo, sarà, invece, per la vista limpida lungo la cresta Garnerone sino al Pizzo d'Uccello e verso il Pisanino che questo posto ci sembra affascinante e già stiamo facendo progetti futuri per la prossima visita della Gabry sulle Apuane ! Vetta del Grondilice

Dopo un quarto d'ora iniziamo la discesa verso la Finestra del Grondilice e da qui scendiamo in Val Serenaia per giungere al Rifugio Orto di Donna (quota 1.490 m.) alle 14,30 circa, l'ora giusta per un bello spuntino.

Nel corso del pomeriggio la Gabry attacca discorso con Stefania, gestrice del rifugio, e così scoprono che hanno partecipato nello stesso anno al "Trofeo Mezzalama", una gara di scialpinsmo sul Monte Rosa molto impegnativa in quanto 3 atleti per squadra procedono legati in cordata, un motivo in più per rivedersi, chissà su quali Alpi ?

5 Luglio 2020 - Domenica : Quando avevo chiamato Stefania per prenotare al rifugio mi aveva detto che, a causa del Covid, aveva posto soltanto nel sottotetto, avevo comunque confermato tanto sapevo che non eravamo particolarmente esigenti, in realtà il "sottotetto" è un bell'ambiente pulito, luminoso con parquet a terra : una suite ! dove abbiamo trascorso un'ottima nottata, adesso abbinato al riposo una buona colazione e siamo pronti per partire dopo aver salutato lo staff del rifugio.

Usciamo alle 08,15 e, tornati indietro per qualche centinaio di metri sul sentiero di ieri, imbocchiamo il CAI 179 verso il Pizzo d'Uccello (nord ovest). Il facile cammino procede con qualche saliscendi sulla quota di 1.500 metri, inizialmente nel bosco sovrastando la strade delle cave e sotto la cresta Grondilice-Foce a Giovo, poi man mano esce dal bosco per mostrare appieno un bel colpo d'occhio sul Pizzo. Giunti quasi alla foce ci fermiamo a guardare un gruppetto di 4 o 5 alpinisti che percorrono la cresta (altra possibile meta per un futuro incontro con la Gabry !).
salita al pizzo d'uccello

 

Arriviamo a Foce a Giovo alle 09,30 e da qui dritti sul CAI 181 sino a Foce a Giovetto per la salita al Pizzo d'Uccello.
Dopo un'iniziale tratto di sentiero mettiamo via i bastoncini per poterci aiutare con le mani in alcuni passaggi più impegnativi, la salita è comunque facile (I - II °) e alle 10,30 siamo in vetta (quota 1.781 m.).

Essendo abbastanza presto il panorama a 360° è sgombro dalla foschia che generalmetne sale in tarda mattinata e la Gabry apprezza il fatto che siamo in Montagna "vista" mare : la Versilia, le isole toscane, il Golfo di La Spezia.

Poco dopo le 11,00 iniziamo la discesa sino a Foce a Giovo, dove incredibilmente, incontriamo tantissima gente, forse l'effetto Covid ha dirottato molti di loro dalle città o dal mare alla Montagna,un folto gruppo sta facendo yoga !


Dalla foce, anziché scendere a Vinca per il più breve sentiero CAI 175, che in questo periodo passa per un bel tratto tra erba alta ed ortiche, allunghiamo un poco andando a riprendere il CAI 38 di ieri che percorriamo a ritroso sino a giungere alla bella vasca in marmo dei lavatoi di Vinca alle 13,50 dove ci rinfreschiamo prima di passare dal forno di Andreina per una buona merenda ! pizzo d'uccello


Note : si tratta di un percorso adatto ad escursionisti esperti e ben allenati, specialmente si volesse fare in un giorno solo la cengia Garnerone (Vinca - cengia Garnerone - Grondilice e ritorno a Vinca), da effettuarsi con ottime previsioni meteo, unico punto di ristoro il Rifugio Orto di Donna.
La traccia gps o almeno la mappa topografica sono altamente consigliate, come sempre ricordo di avere un abbigliamento adeguato ad eventuali variazioni meteo che sulle Alpi Apuane sono frequenti.

Home