Traversata delle Pale di San Martino - Alta Via No.2

Siamo nuovamente in Trentino in compagnia di Sonia e Mariano, due amici che abbiamo conosciuto nel 2005 durante una precedente escursione sul Catinaccio e che sono divenuti i nostri mentori, per un trekking nella zona delle Pale di San Martino con l'idea di traversarle da nord a sud, un percorso che in 5 giorni segue per buona parte l'Alta Via No.2, per cui dopo aver portato la mia auto a San Martino di Castrozza, raggiungiamo il Passo di Valles dove lasciamo quella di Mariano.


mappa topografica mappa mappa mappa mappa

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Mappe 3d :

- dal Passo di Valles alla vetta del Mulaz

- dal Rifugio Mulaz al Rifugio Pedrotti alla Rosetta

- dal Rifugio Pedrotti alla vetta della Fradusta

- dal Rifugio Pedrotti al Rifugio Pradidali

 

 

 

- traccia gps

- profilo altimetrico totale

 

Nota : del percorso dal Rifugio Pradidali a valle non ho la traccia gps, per cui ho inserito la mappa evidenziando manualmente il percorso fatto.

 

16 Agosto 2007 :  Dopo aver controllato ancora una volta di avere nello zaino tutto il materiale necessario alle 10,00 passo di vallesci incamminiamo lasciando il Passo di Valles (quota 2016 m.) seguendo le indicazioni Alta Via No.2 per il Rifugio Mulaz sentiero CAI NO.751 in direzione sud-est.
Subito il panorama è entusiasmante, in basso sulla nostra destra abbiamo la Val Venegia, meta della nostra, mia e della Manu, primissima volta sulle Dolomiti, in alto di fronte a noi le cime del Monte Mulaz, la Vezzana, i Burelloni ... alta via no.2


Con leggera pendenza raggiungiamo il Passo di Venegiota (quota 2.310 m.) alle 11,30 e da qui in direzione sud scendiamo circa 100 metri per risalire sino al Rifugio Mulaz a quota 2.571 dove arriviamo alle 14,00.
Il sentiero non è mai difficile ed in un breve tratto è aiutato da cavetto metallico.  Il rifugio è posto in una bella conca tra l'omonimo monte e la Cima del Focobon (3.054 m.) e dove, almeno sulla mappa topografica è indicato il ghiacciaio del Focobon, lasciati gli zaini saliamo in vetta (quota 2.906) su facile sentiero anche se in alcuni punti offre dei panorami da capogiro. Rifugio Mulaz

 


Passo delle Farangole

Questa prima giornata di cammino non ci ha dato problemi particolari anche se per me e la Manu che proveniamo dal livello del mare un poco la differenza di quota la si avverte come testimoniano le confezioni sotto vuoto del nostro formaggio che per tale effetto si sono gonfiate come dei palloncini.
Terminiamo la giornata con un bel tramonto che colora di arancio le montagne attorno mentre pianifichiamo il percorso del giorno seguente, scrivendo qualche nota ed osservando alcuni escursionisti che scendono il non facile Passo delle Farangole e che noi dovremo affrontare domani. Passo delle Farangole

17 Agosto 2007 : viste le previsioni meteo, ci alziamo alle 05,30 facciamo colazione e alle 06,20 siamo sul sentiero 703 in salita verso il Passo delle Farangole (direzione sud). Inizialmente sale faticosamente dritto dritto su detriti, poi si infila in un canalone dove ci sarebbe anche un cavetto metallico lungo la parete ma che decidiamo di non usare passando nel centro della gola perchè sembra che il terreno tenga abbastanza, col senno di poi forse era meglio aiutarsi con il cavetto, comunque in un'ora siamo al passo (quota 2.780 m.).


moleskineQualche momento per ammirare il panorama e rifocillarsi un poco, quindi Mariano in testa, iniziamo la discesa dall'altro versante che si rivela più semplice del percorso fatto. Il sentiero scende in un canale roccioso, forse un poco più verticale del precedente, ma il terreno è solido ed un cavetto ci aiuta a scendere facilmente.
Percorriamo l'Alta Via No.2 (sentiero 703 delle Farangole) in direzione sud che declina sino a quota 2.250, ammirando l'ambiente che ci circonda, guglie dal colore grigio che ogni tanto si tingono con colori vivaci dei fiori, stelle alpine e viole, qualche branco di camosci, e silenzio ...

Altri tratti attrezzati ma privi di pericolo ci conducono facilmente a giungere all'Altipiano delle Pale dove è collocato il Rifugio Pedrotti alla Rosetta (quota 2.581) alle 11,00, giusto 5 minuti prima che si scateni un memorabile temporale, come scrivo nella mia moleskine. Rif.Pedrotti alla Rosetta

Altopiano delle Pale di San Martino

 

18 Agosto 2007 : oggi non facciamo un'alzataccia perchè aspettiamo altri amici di Mariano e Sonia per fare un'escursione sino al ghiacciaio della Fradusta, li incontriamo alle 09,00 e poco dopo iniziamo la camminata sul sentiero 709 e 708 direzione est. Ci troviamo su un altipiano dove la vista può spaziare ed anche se in passato siamo già stati qua, restiamo colpiti dal panorama lunare, non per nulla fu questo paesaggio ad ispirare Dino Buzzati per la stesura del romanzo "Il deserto dei Tartari". Man mano che camminiamo ci voltiamo indietro per ammirare quanto abbiamo alle nostre spalle, da sinistra verso destra abbiamo il Cimon della Pala, la Vezzana, i Burelloni, la Torcia della Val Grande ... il cielo non è limpido, anzi !, forse è proprio questa luce a creare uno scenario magnifico.

Il facile sentiero scorre quasi in piano sino al ghiacciaio, poi aggirandolo verso est, si innalza per raggiungere la cima della Fradusta (quota 2.939 m.). Sono circa le 12,00, l'ora giusta per il pranzo ! purtroppo oggi è molto nuvoloso quindi non ci tratteniamo molto e rifacciamo lo stesso percorso per tornare al rifugio. altopiano delle pale di san martino

 

in cammino

19 Agosto 2007 : poco dopo le 06,00 mi sveglio e dalla finestra del rifugio vedo che sta sorgendo il sole colorando l'altipiano di arancio, mi vesto velocemente ed esco per fare qualche foto, anche adesso le luci giocano un ruolo particolare ... alba
Fatta colazione, alle 07,30 ci incamminiamo sullo stesso sentiero di ieri, poi giunti al Passo della Fradusta pieghiamo a sud-ovest verso il Passo delle Lede (quota 2.700 m.), e mentre procediamo mi sembra di toccare le cime delle montagne attorno incoronate da qualche nuvola bianca. passo delle lede

Dal Passo delle Lede il sentiero scende sempre più inclinato ed in alcuni punti dobbiamo aiutarci con le mani, sin quando, ormai in vista del Rifugio Pradidali, Mariano deve creare un imbraco di fortuna e ci aiuta nella discesa con una corda.
Ancora un breve tratto ed alle 13,00 siamo al Rifugio Pradidali, intanto le innocue nuvole del mattino sono diventate nere e minacciose ...  dopo un buon piatto di tagliatelle passiamo il resto del pomeriggio con una breve escursione nei dintorni, sul finire del giorno si scatena un bel temporale ! verso il rifugio pradidali

20 Agosto 2007 : Pioggia per buona parte della notte, ed  anche adesso ! fatta colazione non ci resta comunque che attendere che la situazione migliori prima di metterci in cammino per raggiungere la valle, chiediamo pareri anche al gestore circa il percorso che dovremo fare e di cosa ne pensa del tempo, lui ci dice di fare attenzione soprattutto nella prima parte del sentiero perchè è abbastanza ripido ed anche con il tempo buono è attraversato da qualche cascata e da torrenti che scendono a valle, ci sono delle catene che ci aiuteranno in alcuni punti più scabrosi, inoltre ci chiede di aspettare una ragazza che lavora al rifugio ed anche lei deve scendere.

Verso le 09,00 il cielo si apre un poco e smette di piovere, ok si parte. Neanche dopo cinque minuti di nuovo pioggia, tuoni e qualche lampo ! si cammina in fila indiana, se ci si bagna pace, l'importante e vedere bene dove si mettono i piedi.
Arriviamo alla prima cascata: accidenti il tratto sarà di circa 3 o 4 metri ma dobbiamo passarci sotto, inutile pensarci troppo e procediamo ancora con più attenzione, per fortuna come ci aveva detto il gestore c'è una catena a cui ci teniamo, ne passiamo altre 4 o 5 ma tutte più ridotte.
Scendiamo velocemente di quota ed entriamo in una parte meno rocciosa, poi nel bosco, il percorso adesso è più facile anche se dobbiamo attraversare qualche torrente, poi a  circa 1.350 m. di quota vediamo davanti a noi una strada bianca, solo che tra noi e la strada c'è un fiume da attraversare !
Procediamo in diagonale ed in più riprese riusciamo a passarlo, giunti dall'altra parte mentre riprendiamo fiato ci rendiamo conto che il livello dell'acqua si sta alzando a vista d'occhio, scendiamo ancora cento metri e dobbiamo riattraversarlo di nuovo ma adesso è molto più facile, dopo poco smette di piovere e siamo su una strada sicura poi, in breve, giungiamo al parcheggio di un ristorante (Cant del Gal) dove la ragazza del rifugio ha la sua auto e ci da uno strappo sino a Fiera di Primiero, dove in bus raggiungiamo San Martino di Castrozza. guadi 

Note :  Il percorso descritto offre emozionanti panorami dalle prime luci dell'alba, sino al tramonto, poi spente le ultime luci avrete un planetario di tutto rilievo, lo si affronti in maniera adeguata perchè si tratta di un trekking impegnativo, un occhio di riguardo alle previsioni meteo, perchè, come ho scritto anche in altre parti di questo sito, in Montagna possono esserci dei cambiamenti repentini, abbiate nello zaino l'abbigliamento necessario ad affrontare le più svariate situazioni.


Infine, ma al primo posto di importanza, un GRAZIE  a Mariano e Sonia che ci hanno fatto apprezzare ancor di più questo prezioso angolo del nostro Paese.

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