Un sentiero per l'Abruzzo

Il percorso che descrivo non basterà sicuramente a far conoscere questa Regione, vuole però essere uno spunto per invitarVi ad approfondirne la conoscenza e perchè no a farci un viaggio o anche soltanto un trekking di pochi giorni, un modo come un altro per essere solidali.

Il "campo base" è situato ad Alfedena in provincia de L’Aquila, un paese di orgine sannitica dove si possono ammirare il castello e la torre normanna del X-XI secolo, l'escursione si svolge nel Parco Nazionale d’Abruzzo ed offre caratteristiche ambientali e paesaggistiche degne di nota, si tratta di percorso ad anello dal Rifugio Campitelli  sino alla vetta del monte La Meta .carta

Dal paese di Alfedena seguire la strada in direzione Barrea, dopo pochi km prendere a sinistra la strada provinciale per Pizzone, quindi seguire le indicazioni che Vi condurranno all’ampio piazzale del Rifugio Campitelli (quota 1445), qui potrete lasciare l’auto e seguire il sentiero “L1” (vedi carta del Parco Nazionale d’Abruzzo 1:50000 il percorso gps che in leggera salita attraversa una faggeta, dove si potranno notare dei ruderi di rifugi utilizzati dai briganti che nel XVI secolo erano presenti in questa zona, si trattava perlopiù di pastori ridotti alla fame e che nei periodi più neri erano costretti appunto a scorribande e furti.
Il sentiero prosegue con maggior  pendenza e sbuca su un prato detto “Altopiano di Biscurri” (quota 1700 circa) da qui iniziamo a vedere la montagna “La Meta”, dove facilmente si può avvistare il “camoscio d’abruzzo” che si diversifica per le sue corna piuttosto sviluppate ed il colore del mantello, si tratta di animali ormai abituati alla presenzaLa Meta dell'uomo comunque se volete vederli evitate i rumori ed i movimenti bruschi.


Proseguiamo costeggiando sulla destra le pareti della montagna sino ad arrivare al Passo dei Monaci (quota 1960) contrassegnato da una croce, dove si prende a destra (direzione nord) decisamente in salita, il sentiero è piuttosto a vista sino alla cima (quota 2236) ma sempre alla portata di tutti, basta avere una buona gamba ...

La vista è magnifica e nelle giornate più limpide si può scorgere sia l’isola d’Ischia che il mare Adriatico !
collineSe avrete fortuna, potrete avvistare anche l’aquila reale che generalmente sorvola le vette e le creste delle montagne più alte cercando di avvistare piccoli mammiferi oppure qualche piccolo di camoscio debole o ammalato e quindi facile preda.
Il panorama sotto di Voi è caratterizzato da una serie di collinette l’una accanto all’altro e a me fece venire in mente qualche angolo del presepe, forse anche perché il paesaggio era cosparso di macchie di neve dove i camosci stavano al sole.panorama

 

 


Dalla cima si torna indietro per lo stesso sentiero sino al Passo dei Monaci dove si prende il sentiero “M1” che  scendendo abbastanza gradatamente giunge dopo circa 5 km ad incontrare la strada asfaltata per Pizzone, la seguiamo verso sinistra ed in breve si giunge parcheggio del Rifugio Campitelli.
Altri animali presenti nel Parco, ma difficili da avvistare sono l’orso bruno marsicano di notevoli dimensioni e peso, oppure il lupo, ma non abbiate timore perché un’incontro ravvicinato è praticamente impossibile, eventualmente munitevi di un buon cannocchiale !
Suggerisco di effettuare il percorso nel periodo estivo indicando difficoltà “E”;  forse ancor più suggestivo in inverno con le racchette da neve, avendo cura di mettere nello zaino anche ramponi e piccozza (in questo periodo naturalmente la difficoltà è maggiore !). Dislivello in salita 850 metri e così pure in discesa, lunghezza 14 km.

portoneAltri buoni motivi per visitare quest'area sono senz'altro le bellezze artistiche, storiche e culinarie ! Piccoli e grandi borghi dei dintorni sono: Barrea, Villetta Barrea, ed Opi dove potrete trovare sistemazioni alberghiere di massimo comfort a prezzi più che ragionevoli.

 


Alcuni cibi da provare sono sicuramente la pizza fritta (lunghi tortiglioni a spirale fritti, fatti con uova, farina, lievito, rosmarino, semi di anice, acqua e sale) che nel passato in occasione dei matrimoni veniva offerta a tutto il paese, la pecora preparata in tante maniere diverse, le zuppe una delle quali non potrà mancare “la zuppa della sposa” fatta con brodo di carne,  indivia, pezzetti di pane fritti, scamorza tagliata a dadini e polpettine di carne, e per finire i dolci di mandorle ed i torroncini perchè c'è trek e "slow trek" ....

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