Monte Prado e Monte Cusna


Siamo sull'Appennino Reggiano al confine con la Garfagnana ed il Parco dell'Orecchiella ed oltre alla Manu ed io, ci sono gli amici del Gruppo Trekking Lastra a Signa per una escursione due giorni nel cuore del Parco del Gigante sui crinali del Monte Prado (la più alta della Toscana 2.054 m.) e del Monte Cusna (massima elevazione dell'Appennino Reggiano 2.121 m.).

Qualche dato utile per il trekking :

- mappa topografica Prado e Cusna

- traccia gps

- profilo altimetrico 1° giorno

- profilo altimetrico 2° giorno

 


Visualizzazione ingrandita della mappa

Sabato 13 luglio : in auto raggiungiamo Castiglione di Garfagnana, quindi la localitàpasso delle forbici Casone di Profecchia ed imbocchiamo la sterrata sino al Passo delle Forbici (quota 1586 m.), parcheggiamo ed alle 11,20 iniziamo l'escursione seguendo il sentiero CAI 00 direzione est per il Monte Prado (mappa).

Dopo un breve tratto in una faggeta sbuchiamo sull'ampio crinale dove la vista non incontra ostacoli, subito si vede la vetta del Prado, ma anche le vicine Alpi Apuane con le Panie ed il Sumbra, percorriamo il facile sentiero con qualche saliscendi sino a giungere alla Bocca di Massa dove incontriamo sulla sinistra il sentiero CAI 54 che scende al Casone di Profecchia e sulla destra il CAI 633 che scende verso i sottostanti boschi ed il Rifugio dell'Abetina Reale, li ignoriamo entrambi e proseguiamo sul crinale che adesso volge verso nord-est salendo sul Monte Cella (quota 1935 m.). Scendiamo al Passo degli Scaloni tralasciando il sentiero CAI 56 che si dirige verso l'Orecchiella e saliamo sul Monte Vecchio (quota 1975 m.).
La Montagna in quest'area non è aspra, il crinale è spazioso e coperto di vegetazione, sembra di vedere la schiena di un cavallo dipinta di verde e così ancora una discesa e poi una risalita (sembra quasi una canzone di Battisti ... ) e alle 14,00 siamo in vetta al Prado, avvolti nella nebbia ci "godiamo" un panorama sino a circa 5 metri .... d'altra parte le previsioni per oggi davano possibilità di temporali e per ora siamo asciutti, non ci si può lamentare !

e allora si prosegue in discesa compiendo un sentiero ad arco verso nord est per giungere alla Sella del Monte Prado a circa 1900 di quota dove lasciato il sentiero CAI 00 prendiamo il 631 che scende al lago della Bargetana, dove facciamo finalmente la sosta per il pranzo e da qui in breve verso nord-ovest giungiamo al Rifugio Battisti poco prima delle 16,00. Monte Prado


Di proprietà del CAI di Reggio Emilia è gestito in maniera dinamica da Mascia, in estate molteplici sono le attività culturali e musicali, in questo periodo si può ammirare una mostra fotografica ed oggi al tramonto ci sarà un concerto gratuito, questo e l'ottima cucina della Lina (ottime le torte "pere e cioccolato", il "cheese cake con mirtilli", per i piccoli la "torta di nonna papera" ed infine una nuova ricetta la "torta senza nome" con farina di mais, miele, cannella e mele) fanno sì che sia difficile pernottare senza aver prenotato !.


Attendendo il momento della cena, inganniamo il tempo con una fetta di torta, quattro chiacchere con altri frequentatori del rifugio e reintegriamo i sali minerali con una birra, quindi giunge il momento della cena con un menù degno di nota, concludiamo la giornata con concerto al lume delle torce.

Video di alcuni momenti del concerto.

 


cervi

Domenica 14 luglio : ci alziamo poco prima delle 06,00 perché oggi ci attende una giornata intensa con circa 18 km di percorso, lasciamo il rifugio poco dopo le 07,00  in direzione nord sul sentiero CAI 615 e dopo poche centinaia di metri pieghiamo verso nord ovest sul 623 percorrendo la Costa delle Veline (mappa), un sentiero di mezza costa sopra il torrente Ozola caratterizzato da grandi macchie gialle di ginestre, è presto e in giro non c'è ancora nessuno a parte noi e un branco di circa 30 cervi che stanno facendo colazione  .... non appena ci vedono risalgono rapidamente la costa verso la vetta del Cusna scomparendo da un eventuale pericolo.


Dopo aver percorso circa 3,5 km della costa giungiamo in un'area chiamata Lago del Cusna  (oggi privo d'acqua) dove una palina indica sulla destra il percorso che si inerpica verso la vetta del Monte Cusna (sentiero CAI 627), si tratta di circa 350 metri di dislivello ma abbastanza inclinati e giungiamo sulla cima alle 10,00 dove un branco di pecore bruca l'erba mentre un pastore maremmano le controlla. L'aria non è proprio tersa comunque abbiamo un bel panorama sulle Apuane a sud est, mentre verso nord, poco distante, la Pietra di Bismantova si erge nella piana somigliando all'Ayers Rock e a sud-ovest la vista corre libera sulla dorsale che dovremo percorrere per quasi tutto il giorno. Monte Cusna

discesa dal cusna

 

La discesa del Monte Cusna verso sud-est è indicata come "sentiero per esperti"  evitabile con uno alternativo (CAI 619 + 607A) che, prima si dirige verso nord e poi ritorna a sud congiungendosi al crinale; noi preferiamo proseguire sul sentiero principale (CAI 607) aiutandoci con le mani in alcuni passaggi un poco più impegnativi che ci fanno scendere di circa 100 metri in breve tempo, poi il cammino prosegue lungo la cresta perdendo quota in maniera dolce sino a ricongiungersi al sentiero 615 (waypoint "incrocio 1") dove arriviamo alle 12,00 (mappa).


Facciamo una breve sosta e quindi iniziamo a percorrere il sentiero CAI 607 che, per circa 200 metri si dirige verso nord, (ricco di numerose specie di fiori) giunge al Passone e qui inverte la rotta verso sud, si tratta di un crinale in saliscendi che tocca il Passo di Vallestrina, poi si sposta sul fianco est dell'omonima Alpe e giunge al Passo della Volpe da cui si ha un'ottima visione sino al lago di Fontanalluccia.
Alcune mappe topografiche indicano il sentiero che da qui sale al Monte Ravino in maniera punteggiata, il che significherebbe un percorso impegnativo o difficile da individuare, per cui avevamo pensato che eventualmente avremmo dovuto fare una deviazione, per fortuna la realtà è ben diversa e riusciamo a salire sul Monte Ravino (quota 1876 m.) senza problemi dove alle 13,30 facciamo la vera sosta pranzo e diamo un ultimo sguardo al percorso fatto ieri e questa mattina. Dal Cusna al Monte Ravino



Dopo pranzo il percorso procede verso sud-est scendendo sino ad incontrare una strada che attraversiamo entrando nel bosco per congiungersi con un sentiero contrassegnato "E" che scende fra felci (per questo talvolta difficile da individuare) e che tocca alcuni gruppi di antiche abitazioni diroccate come "La Cavallina" e poi "Case Dolo" piegando verso ovest e collegandosi prima al sentiero 605 per poche centinaia di metri e poi al 605A nei pressi del Rifugio San Leonardo al Dolo (quota 1250 m.).

Il rifugio è stato ottenuto recentemente restaurando un antico ricovero per viandanti, posto sul fiume Dolo, facilmente raggiungibile, offre molteplici attività tra cui il canyoning, gestito da un gruppo di giovani possiede 12 posti letto ed un'ottimo menù! per cui ne approfittiamo per una sosta !

Dal Rifugio di San Leonardo al Dolo prima scendiamo sul fiume che attraversiamo, facilitati da una corda, sul sentiero CAI 691 (direzione sud)  e quindi risaliamo nel bosco per circa 350 con vari tornanti sino a giungere al Passo delle Forbici alle 17,15. dal monte ravino al passo delle forbici


Note : nel complesso si tratta  di un percorso non difficile soprattutto quello del primo giorno, impegnativo il tratto del secondo giorno che dalla vetta del Cusna scende sul crinale 607, ma come ho scritto è evitabile con sentiero alternativo, ciò non toglie che è destinato ad escursionisti esperti, muniti di mappa topografica, ben allenati ed equipaggiati, appagante per l'ambiente naturale ed i panorami.


Un grazie particolare ai gestori del Rifugio Battisti per la loro accoglienza, disponibilità e l'ottimo cibo !

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