Messico e Guatemala

Ultimi giorni del 1995 e inizi del 1996, io e mia moglie Manuela, da tempo abbiamo pianificato un viaggio in Messico e Guatemala ma il tempo a disposizione (circa quindici giorni) è poco per due Paesi del genere e quindi decidiamo di visitare soltanto alcuni posti usando l'aereo per i principali voli interni, probabilmente adesso ci organizzeremmo diversamente, ma la voglia di vedere tutti quei luoghi era tanta e chissà quando saremmo potuti tornare, soprattutto in considerazione del fatto che il periodo migliore per visitare quest'area e senz'altro il nostro inverno.

mappa tikal antigua chichen itza palenque oaxaca teotihuacan Mappa sensibile, cliccando sulle aree rosa vedete foto di : (a) Tenoctihuacan - (b) Oaxaca - (c) Palenque - (d) Chichen Itza - (e) Antigua - (f) Tikal.

30 Dicembre 1995 : arriviamo a Mexico City alle 22,00 ora locale (7 ore in meno rispetto all'Italia) e prima in bus quindi in metropolitana raggiungiamo la "zona rosa" dove è collocato il nostro hotel, ancora in quegli anni la zona rosa era una delle aree emergenti della città, mentre adesso è in declino e non molto raccomandabile la notte, quindi ci piombiamo a dormire stanchi morti.

31 Dicembre 1995 : come scrivevo all'inizio, abbiamo in testa alcune tappe fondamentali,teotihuacan una di queste è Teotihuacan (patrimonio dell'umanità dal 1987) e così usciamo presto dall'hotel, facciamo colazione in una latteria con delle ottime brioche con cannella e caffellatte ed andiamo all'agenzia di viaggi "Grey Line" per poter raggiungere la nostra meta in bus.
Fondata circa nel 100 a.c. dagli Olmechi, raggiunse l'apice nel 500 d.c. con una popolazione di circa 200.000 abitanti e più di 2500 edifici (paragonabile al massimo splendore di Roma). Attualmente restano 3 gigantesche piramidi : il tempio del Sole, quello della Luna e quello di Quetzalcoatl, il serpente piumato impersonificato dai Sacerdoti ed una serie di edifici minori.
Un breve ma importante nota : il Messico come la maggior parte dei Paesi del Sudamerica (aggiungerei sarcasticamente l'Italia ! )non ha fondi necessari per poter scavare e restaurare gli immensi patrimoni archeologici di cui dispone e quindi quelli visibili sono una minima parte, si dice il 10/15%.


Teotihuacan dovette la sua fortuna alla posizione geografica che la favoriva nel campo degli scambi commerciali di preziose penne di uccelli tropicali, terrecotte e l'abbondanza di ossidiana con cui venivano fabbricate lame per pugnali, lance ed utensili dal vicino vulcano di Tenan. Per poter avere una visione d'insieme della città saliamo sulla Piramide del Sole, così chiamata perchè nel giorno in cui passa allo zenit, tramonta di fronte alla facciata principale e quindi dà l'orientamento a tutte le altre costruzioni. Larga 225 metri (solo 2 in meno di quella di Cheope) è alta solo 77 (la metà circa di quella di cui sopra) è stata costruita in mattoni di argilla cruda ed ogni piano è ad inclinazione decrescente per dare un maggior senso di grandezza e generare un'illusione ottica che ne accresce l'importanza, per questa tipicità chi ne sale i gradini non riesce a scorgere coloro che stanno più in alto come se fossero scomparsi in cielo .... Il panorama dall'alto è grandioso e suggestivo, soprattutto se pensiamo al fatto che tutti i palazzi attorno erano abbelliti con fregi e rilievi colorati .

Lasciamo il sito archelogico e sul viaggi di ritorno facciamo una sosta alla Cattedrale di Nostra Signora di Guadalupe dove, all'esterno una miriade di piccoli banchi vendono souvenirs, candele ed altri oggetti da portare in offerta e dove inizia una processione di fedeli alcuni dei quali raggiungono la chiesa in ginocchio, l'edificio in se stesso non mi dà una grande impressione ma la folla religiosa da un'idea del culto che mi sembra più che altro superstizione.

Giunti in albergo verso le 18,00, anche se si tratta del 31 dicembre e nelle strade sottostanti è piena baldoria, andiamo a letto per una dormita sino al giorno dopo !

1 Gennaio 1996 : al mattino giriamo un po' per Mexico City abbastanza vuota ed addormentata per la notte trascorsa, giriamo senza una metà ben precisa, così solo per far passare il tempo guardando le persone camminare per le strade oppure al tavolino di un antico bar.
Nel primo pomeriggio, forse per la cortina di smog che aleggia sulla città, o per il sole che colpisce la testa, devo assolutamente rientrare in albergo perchè mi scoppia la testa, fortunatamente dopo qualche ora sto meglio ed usciamo di nuovo per raggiungere lo Zocalo, la principale piazza di Città del Messico (la quarta del mondo per dimensioni!) dove passiamo alcune ore ad ammirare vari artisti di strada.

oaxaca2 Gennaio 1996 : in volo raggiungiamo la bella Oaxaca ed in breve tempo troviamo un ottimo albergo proprio in centro, lasciamo i bagagli e ci immergiamo nella cittadina.L'atmosfera è quella di un film, le facciate bianche delle case, la piazza centrale con un bel giardino alberato che offre un po' di fresco, i portici tutt'attorno con negozi non solo di souvenirs ma c'è anche il fornaio, il negozio della cioccolata cioccolato dove la vediamo produrre e la si può acquistare al banco in pezzi avvolti con la carta gialla oppure in polvere, sino ad allora non sapevo che fosse originaria del sud america e che antichi popoli come gli aztechi già la conoscessero; oppure il negozio del cappelaio dove alcune donne stanno intrecciando dei nastri che servono per le decorazioni, negozi di spezie di tutti i tipi, un arrotino che con una mezza-bicicletta svolge il suo lavoro.

 

 

oaxaca
Mentre stiamo ammirando tutto questo giunge un corteo con cartelli che denunciano una frode elettorale, ma che in breve viene disperso ....

Girellando facciamo l'ora di pranzo, ed in Messico, così come in Guatemala, trovi sempre qualche banchetto che fà da mangiare e noi siamo subito attratti dal profumo di alcune donne che fanno degli involtini tipo i nostri calzoni di pasta di pane con dentro strisce di formaggio simil-mozzarella, fiori di zucca e spezie il tutto cotto sopra dei dischi di terracotta posti su dei bracieri : strepitosi involtini

 

lustrascarpe

 

3 Gennaio 1996 : con un bus locale raggiungiamo la vicina zona archeologica di Monte Alban, una delle prime città del Sud America, purtroppo arriviamo nelle ore più calde di una giornata particolarmente assolata e quindi non ci tratteniamo a lungo, visitiamo comunque l'interessante museo e nel pomeriggio facciamo rientro ad Oaxaca dove ci rinfreschiamo ai tavolini dello zocalo (piazza centrale). Un'altra attività molto presente nella piazza è quella dei lustrascarpe, che forse a noi occidentali sembra un poco misera, invece per i messicani è un qualsiasi lavoro come un'altro che svolgono in maniera molto professionale, quasi sempre al cliente vengono dati dei pezzi di giornale da inserire nella scarpa in modo di non sporcare le calze con il lucido e quindi in maniera meticolosa in pochi minuti una scarpa polverosa diventa brillante !

4 Gennaio 1996 : ieri sera durante la cena abbiamo parlato con una coppia di italiani che ci hanno consigliato di visitare il piccolo villaggio di Teotitlan del Valle a circa 30 km da Oaxaca (sulla strada per Mitla) dove vengono prodotte stoffe e tappeti in maniera del tutto artigianale a partire dalle materie prime e così per oggi organizziamo una giornata piena.
Prima tappa Santa Maria del Tule dove facciamo una breve sosta per vedere un gigantesco cipresso che sembra abbia 3000 anni ! proseguiamo per Teotitlan del Valle dove assistiamo alla tessitura di un tappeto coloratissimo : il rosso è prodotto dalla cocciniglia (un parassita del cactus) ridotto in polvere e fissato con il limone; il blù da un vegetale che proviene dalle rive dell'oceano atlantico e fatto fermentare; il verde da un muschio delle vicine montagne ....
Giunti all'area archeologica di Mitla restiamo impressionati dall'edificio principale il "Palazzo delle Colonne". Si tratta di una costruzione riccamente decorata con intarsi colorati e dove 3 enormi pietre sovrastano l'ingresso della Galleria delle Colonne, sembra che ognuna pesi circa 30 tonnellate ed è inimmaginabile lo sforzo fatto per trasportarle sin qui ed issarle a circa 10 metri di altezza, ma proseguendo il nostro viaggio in Messico e Guatemala avremo modo di stupirci ancor di più ....
Torniamo ad Oaxaca ma proseguiamo prima sino a Cuilapon de Guerrero dove visitiamo una chiesa domenicana non finita poichè Cortes emise una legge che chiese e monasteri devevano esser costruiti a spese della Chiesa e quindi in alcuni casi i frati Domenicani non riuscirono ad erigere o porre a termine i loro edifici. Sono quasi le 14,00 e facciamo sosta a Zoachila un piccolo villaggio dove oggi c'è il mercato : ricco pranzo a base di frutta fresca fra cui la "canna da zucchero", infine raggiungiamo un altro piccolo villaggio (di cui purtroppo non ricordo il nome) dove vengono prodotti animali in legno coloratissimi, praticamente per strada oppure nei cortili delle case, tutti (dai bambini di 10 anni ai vecchi) sono ad intagliare e dipingere cavalli, mucche, giraffe .... mercato

5 Gennaio 1996 : Prepariamo gli zaini per lasciare Oaxaca con destinazione Villahermosa, curando di impacchettare bene già i primi souvenir tra cui alcuni vasi in ceramica ( fragilissimi ! , bamboline, pettini in legno, spezie ... e in bus raggiungiamo l'aeroporto dove dobbiamo attendere il volo delle 14,30. Giunti a Villahermosa ci uniamo ad un'altra coppia per dividere le spese del taxi che ci condurrà a Palenque impiegando circa 1 ora e mezza.
Fuori dai finestrini il paesaggio e diversissimo da quello dei primi giorni, la strada taglia una foresta tropicale di un verde intenso dove ogni tanto si vedono cavalli e mucche al pascolo, e non poche sono le camionette militari che incontriamo, siamo nel Chiapas anni in cui il subcomandate Marcos inizia un movimento di rivolta verso il potere centrale e per la difesa della popolazione indigena.


Giunti a destinazione l'autista ci mostra un primo hotel dove è disponibile una sola camera, Cristina (la tragazza dell'altra coppia) declina subito, mentre noi siamo ben contenti della sistemazione : l'hotel è costituito da stanze singole sparse nella jungla con un ristorante al centro quasi interamente in bamboo e paglia, non c'è aria condizionata ma nella nostra camera c'è una pala al soffitto che faremo girare tutta la notte per sopportare la forte umidità.

decorazione6 Gennaio 1996 : ci alziamo presto perchè vogliamo visitare Palenque prima del grande afflusso di turisti ed in effetti sin verso le 11,00 siamo in pochissimi a girellare nell'area archeologica. Nelle prime ore del mattino i palazzi Maya che sorgono in mezzo alla jungla sono velati da una nebbia sottile che conferisce un fascino particolare, non si tratta di quattro mura ditrutte, ci sono palazzi a più piani intonacati e decorati in maniera eccelsa, sembra di veder sbucare le antiche popolazioni da un momento all'altro, saliamo su una torre a 3 piani che fungeva da osservatorio astronomico da dove abbiamo una vista d'insieme mozzafiato.
Per ultimo visitiamo il Tempio delle Iscrizioni, così chiamato per la presenza di 620 geroglifici. Il tempio è alla sommità di di una piramide con una scalinata di circa 20 metri con 4 pilastri decorati con figure umane ad altezza naturale, scoperto nel 1787, venne esplorato per numerosi anni ma solo nel 1949 avvenne la scoperta più sensazionale quando l'archeologo messicano Alberto Ruz Lhuiller notò che una lastra del pavimento era leggermente diversa dalla altre, dopo averla sollevata scoprì una galleria che scendeva all'interno della piramide ! Occorsero altri 3 anni per rimuovore i detriti e giungere ad una camera sepolcrale celata da un'ulteriore pietra. L'interno della camera (9 metri per 4 ed alta 7) è decorata sulle pareti dai nove Sacerdoti delle Tenebre, e numerose iscrizioni, al centro della cripta è presente un sarcofago in pietra che conteneva i resti di un uomo dal volto coperto con una maschera di giada, con anelli di giada ad ogni dito, perle ai polsi ed al collo, una perla in bocca, ancora una perla nella mano sinistra ed una cubica in quella destra. La scoperta fu sensazionale sia per il fatto che era la prima volta che venivano ritrivati resti umani all'interno di una piramide in sudamerica, ma ancora di più per le iscrizioni e la decorazione della lapide tombale (3,80 m x 2,20 e pesante 8 tonnellate) che in effetti potrebbe raffigurare un personaggio intento ai comandi di un qualche macchinario ....

Mentre ci dirigiamo verso l'uscita del parco, sbuca dalla jungla un personaggio con un sacco in una mano ed un machete nell'altra per cui restiamo abbastanza interdetti sin quando apre il sacco per venderci delle ottime noci di cocco ! ne beviamo il latte e mangiamo la polpa che ha la densità di una crema, Nicolas (il venditore) ci spiega che quando le noci giungono in Europa hanno fatto un viaggio di circa un mese e quindi la polpa si indurisce e si asciuga, tutta un'altra storia ... palenque

Lasciato il sito archeologico ci dirigiamo con un bus alla aqua azulcascata di Misol-Ha e quindi ad Aqua Azul : due luoghi uno più bello dell'altro, un fiume che scorre nel mezzo della giungla su un fondo di pietra bianca, il colore dell'acqua va dall'azzurro chiaro al turchese, cogliamo quindi l'occasione per farci un bel bagno, sembra proprio di esser sul set di un film di Tarzan ...

Durante il tragitto del ritorno, dal bus, vediamo delle capanne coperte con le palme, all'esterno alcuni animali e spesso bimbi che giocano all'esterno, per la nostra mentalità sono sicuramente poveri, però ho l'impressione che stiano molto meglio di tanti che abbiamo visto a Città del Messico, sicuramente in campagna i genitori trovano sempre il modo di sbarcare il lunario ed inoltre non ci sono tutte le tentazioni che ci possono essere nelle città ....aqua azul

7/8 Gennaio 1996 : Al mattino presto, in autobus, raggiungiamo Villahermosa con l'idea di visitare il parco-museo di La Venta dove sappiamo che ci sono delle belle statue della civiltà Olmeca, ma purtroppo piove e quindi siamo costretti ad attendere l'aereo per Merida in aereoporto sino alle 16,30 del pomeriggio. Giunti a Merida, tramite l'ufficio in formazioni, troviamo un buon albergo con annesso ristorante, malgrado la giornata piuttosto sedentaria andiamo a letto presto perchè domani ne avremo una intensa....
Al mattino noleggiamo un maggiolone e ci dirigiamo verso Chicen Itza, la strada è praticamente vuota, comunque guido prudentemente e rispettando tutti i limiti perchè so che spesso la polizia cerca un pretesto qualsiasi per fermare le auto, soprattutto quelle dei turisti, per spillare un po' di denaro (o in alternativa giungere al più vicino posto di polizia ...).
Chichen Itza ha origini incerte, sembra Tolteco e Maya, e così gli edifici sono dei vari periodi, alcuni dei più importanti sono la famosa piramide de El Castillo, così chiamata perchè sembra che Francisco de Montejo nel 1533 vi avesse installato il suo quartier generale. Quindi una zona destinata ad un gioco tipo il calcio ma dove la palla doveva finire in un canestro di pietra, l'area di gioco 95x35 metri è circondata da due gradinate e l'esterno di queste è decorato con un serpente piumato e scene del gioco piuttosto macabre .... Infine visitiamo il Caracol, nome che in spagnolo significa chiocciola per il tipo di scale che lo caratterizzano, si trattava di un osservatorio astronomico e dalle feritoie della cupola si possono calcolare i solstizi e gli equinozi ! chichen itza

9 Gennaio 1996 : In aereo lasciamo Merida facendo tappa a Mexico City per raggiungere Guatemala City dove arriviamo alle 16,00 nota come una delle città più pericolose del Sud America e per niente interessante dal punto di vista turistico, la nostra meta è Antigua, precedente capitale del Guatemala, raggiungibile solo in bus o taxi in circa un'ora, dipende dal traffico il che è tutto dire ! Usciti dall'aeroporto, dove non siamo riusciti a trovare un ufficio informazioni, siamo rimasti un po' impressionati dal fatto che ci sono militari in assetto di guerra, uno ogni venti metri, per cui decidiamo che la soluzione migliore sia quella di lasciare la città prima possibile, ma di bus e tantomeno relativi parcheggi neppure l'ombra, così ci affidiamo ad un tassista. Il taxi, se così lo si può definire visto che sta insieme con il fil di ferro !, si mette in un enorme ingorgo verso l'uscita della città, il gas di scarico annebbia la vista, ai lati scorrono bus stracolmi di persone ed animali, auto con 6 o 7 persone sono la norma ...ma finalmente usciamo dalla città su una strada in salita, dove poco prima della'apicenumerosi cartelli indicano di seguire una striscia rossa che in caso di necessità conduce a rampe laterali con sabbia e copertoni, l'autista ci spiega che visto il parco macchine circolante le discese in genere sono munite di queste "corsie di emergenza" !

antigua

 

Finalmente giungiamo ad Antigua quando è ormai l'ora del tramonto e ne restiamo stupefatti dalla bellezza, troviamo posto in un albergo che in origine era un convento, sicuramente il più bello di tutto il viaggio, perquesta sera solo una breve passeggiata sino ad un ristorante che frequenteremo spesso !

 

 

10 Gennaio 1996 : oggi dedichiamo la giornata all'organizzazione delle varie escursioni che faremo nei prossimi giorni, ci rendiamo conto che il sistema migliore è quello di fare tappa ad Antigua visto che i luoghi che intendiamo visitare sono raggiungibili con escursioni in giornata e che la città oltre ad essere splendida offre ristoranti a prezzi buoni e con menù veramente stuzzicanti, sono inoltre molto competitive le agenzie che organizzano le varie escursioni.

11 Gennaio 1996 : oggi è giovedì e nella cittadina di Chichicastenango, verso chichicastenango distante poco più di 100 km si svolge un mercato dove affluiscono venditori/compratori da tutta le regione e quindi siamo pronti per il bus (turistico) delle 07,00 che passa puntuale dalla piazza centrale.
Il viaggio è comodo anche se richiede circa 3 ore di tempo, compresa una sosta per la colazione, le strade non sono affatto buone con salite che mettono alla prova il nostro automezzo.
In prossimità di Chichicastenango vediamo una processione di persone e l'autista ci spiega che vengono a fare offerte votive nella cattedrale con spezie, incensi ed animali, con un percorso di vari giorni di cammino ed allo stesso tempo venderanno merci per acquistarne altre.
La città è un'intero mercato, viene venduto di tutto : animali vivi e morti, verdura, frutta, spezie, rasoi da barba, sedie ed altri mobiletti, taniche di plastica, ma sopratutto stoffe coloratissime. Siamo in mezzo ad una folla incredibile, ma non ci sentiamo per niente a disagio, non avvertiamo il senso di pericolo che avevamo quando siamo arrivati all'aeroporto di Guatemala City, la gente è povera ma molto dignitosa.
Mangiamo delle gustose frittelle salate simili a piadine che sembra il piatto più diffuso del mercato, poi ci dirigiamo verso la cattedrale anche questa attorniata dai banchi sino alla porta principale, adesso i prodotti più diffusi sono candele, statuette votive in legno, fiori ed incenso che viene fatto bruciare in tale quantità che pur essendo all'aperto, quasi, non ci si vede ! La chiesa è affollata di persone in ginocchio che avanzano su uno strato di petali di rose portando offerte e ci domandiamo a quali fanatismi la miseria possa portare !
Alle 15,00 lasciamo Chichicastenango per rientrare alla nostra base, lungo la strada di accesso una folla a piedi sta ancora arrivando ....chichicastenango

12 Gennaio 1996 : lasciamo l'albergo alle 05,00 per raggiungere l'aeroporto per un volo sino a Flores per visitare uno dei più importanti siti Maya del Guatemala : Tikal, dove veniamo accolti da una banda musicale dell'esercito (onnipresente !), ancora un'ora di pulmino ed arriviamo al "Jungle Lodge" all'interno del parco archeologico. La visita del sito archeologico potrebbe anche esser fatta dalla mattina alla sera, ma il fatto di pernottare fra le piramidi Maya sarà un'esperienza fra le più emozionanti del viaggio.


tikalLasciati i bagagli, iniziamo la visita del parco insieme ad una guida che oltre alla parte storica ci dà anche interessanti spiegazioni circa la natura del luogo, come un albero dalle enormi radici che secondo i Maya metteva in contatto il mondo sotterraneo con il cielo (inferno e paradiso), oppure il fungo "campana della libertà" utilizzato come narcotizzante o allucinogeno, circa la la parte archeologica ci spiega che il mondo Maya scomparso nel 900 D.C. è satto riscoperto nel 1855 ma che solo 100 anni più tardi sono iniziati i lavori di scavo archelogico su una superfice di circa il 40% e di questi solo il 20% è stato restaurato perchè i soldi sono pochi e si preferisce esplorare altre aree per promuoverne lo sviluppo turistico.
Tanto per dare un'idea delle dimensioni di Tikal basti dire che gli edifici visitabili sono oltre 3.000, attenzione parlo di 3.000 fra templi, torri, abitazioni, palazzi, piazze ...



Verso le 14,00 rientriamo al lodge per il pranzo e per riposarci un poco anche perchè essendotempio IV nella jungla il caldo e l'umidità si fanno sentire, quindi verso le 16,30 riprendiamo la visita dirigendoci al Tempio IV, soffermandoci al Palazzo del Pipistrello, quindi giungiamo al basamento del Tempio IV con numerose stele incise, la piramide è alta circa 65 metri e inizialmente saliamo (in alcuni punti "scaliamo") su un ammasso di radici sino ad una terrazza da dove si erige una scaletta metallica non proprio agibile, ma ne vale la pena, il sole sta tramontando e noi siamo sulla sommità di un tempio Maya che svetta dalla jungla, attorno a noi un mare di vegetazione dove qua è la spuntano altri templi, ci tratteniamo una mezzora stupefatti da questo panorama e riflettiamo sulla mole di lavoro fatto con i mezzi che potevano disporre i Maya. Il sole sta calando ed è meglio tornare al lodge prima che sia troppo buio, in tasca abbiamo un paio di lampadine ma il sentiero si snoda nella jungla e la prudenza non è mai troppa ...foto

atitlan
13 e 14 gennaio 1996
: trascorriamo la mattina visitando ancora la zona archeologica quindi dopo pranzo facciamo il volo del ritorno per Antigua dove giungiamo in tarda serata.Il giorno successivo ci rechiamo al Lago Atitlan in circa 2 ore, si tratta di un lago di orgine vulcanica, ritenuto il più bello delGuatemala con luoghi di acque termali. Noi ci passiamo la giornata fra Santiago e Panajecel due piccoli e coloratissimi villaggi che dal lago traggono la fonte di sussistenza nella pesca e nel turismo. La vita si svolge in maniera tranquilla, bimbi piccoli che nuotano nel lago, pescatori intenti a preparare le reti o riparare le barche, donne che intrecciano canestri, altre che fanno il bucato tra le barche, ragazzine che si recano sulle rive per prendere l'acqua con dei recipienti in plastica che sembrano vere zucche, ancora una volta pranziamo a noci di cocco : squisite ! lago di atitlan

 

15 - 16 e 17 gennaio 1996 : ultimi giorni che passiamo tra il Guatemala ed il Messico prima del volo per l'Italia, con una sosta ben degna di nota: il Museo Nazionale di Antropologia di Città del Messico, veramente interessante perchè tratta tutte le culture della area Messicana con ottimi filmati. Nel momento in cui scrivo sono passati più di quindici anni e probabilmente molte cose saranno cambiate (in meglio come in peggio) penso comunque che sia il Messico che il Guatemala siano dei luoghi veramente interessanti da visitare e dove "perdersi" tra la gente.

 

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