Cresta Ovest del Freddone

  
vetta del freddone30 Ottobre 2016 : La Manu ed io ci alziamo alle 04,30 per trovarci con Massimiliano alle 06,00 a Pontedera con l'obbiettivo di percorrere la cresta ovest del Monte Freddone sulle Alpi Apuane, non abbiamo molte informazioni, a parte il fatto che si tratta di un percorso alpinistico di III/IV° con tratti di cresta affilata e roccia non molto buona, è per questo motivo che preferiamo partire presto, previsioni meteo : ottime.

Coloro che volessero effettuare lo stesso percorso, oltre alla descrizione che segue, trovano una mappa topografica, una visualizzazione in 3d,la traccia gps ed una foto elaborata del "passaggio chiave" .

Percorriamo la strada che da Seravezza sale verso la Garfagnana, oltrepassiamo la galleria del Cipollaio e dopo circa 500 metri parcheggiamo su uno spiazzo sulla destra in località Ponte dei Merletti (quota 800 m.).

Sono le 08,00 quando ci incamminiamo sul buon sentiero CAI 129 per Campanice in direzione sud-est in leggera salita nel bosco che dopo circa 700 metri incrocia il CAI 10 per Fociomboli sulla nostra destra, noi proseguiamo sul 129 ed in circa 30 minuti siamo alla chiesa di Campanice, preceduta da una bella siepe di bosso, ci lasciamo la chiesa sulla  destra e proseguiamo verso ovest, poi dopo circa 250 metri abbandoniamo il sentiero principale per salire nel bosco verso una cava abbandonata che intravediamo in alto verso la cresta della montagna (in realtà anziché abbandonare il sentiero si potrebbe proseguire sino ad incrociare la cresta, in questo modo si allungherebbe il percorso , ma forse sarebbe più facile).

cresta ovest del freddoneSaliamo spesso reggendoci al paleo sino ad arrivare alla cava (quota 1.117 m.), adesso la cresta è ben visibile senza peraltro alcun segno di sentiero. Visto che ci troviamo in un posto comodo provvediamo ad indossare casco e imbraco per raggiungere il filo di cresta circa 100 metri più in alto. Sempre procedendo a vista scegliendo il cammino più facile alle 10,00 siamo sulla cresta : bello il panorama ! e bello sembra il percorso da fare, sicuramente ci darà del filo da torcere ! Raggiungiamo la cresta

Decidiamo di legarci in conserva, e nei tratti più esposti o comunque insidiosi facciamo passare la corda in qualche spuntone di roccia, oppure mettiamo qualche rinvio in modo di procedere sempre in sicura. Avanziamo quasi in piano, adesso sul lato sinistro, adesso su quello destro oppure proprio sul filo di cresta.
Alle 11,30 abbiamo percorso circa 500 metri e giungiamo ad un tratto in discesa che ci porta alla "Foce Tetra" un posto spazioso dove sostiamo per mangiare qualcosa prima di affrontare quello che nella relazione che abbiamo viene indicato come "il passaggio chiave : una parete abbastanza verticale con pochi vecchi chiodi".


Mentre mangiamo e valutiamo la situazione dietro di noi arrivano 3 alpinisti, neanche avessimo fissato un appuntamento : uno di loro è un amico di Massimiliano che ci fa capire che i suoi compagni sono piuttosto esperti e che hanno già fatto questo percorso, per cui ci facciamo volentieri precedere (e facciamo bene perchè in questo modo abbiamo più chiaro la via da seguire).
Dato che la salita si sviluppa zigzagando, prolungano i rinvii con dei cordini in modo che siano abbastanza laschi e permettano alle corde di non fare attrito, quando tutti e tre giungono alla sosta, circa 30/40 metri più in alto, allora è il nostro turno. passaggio chiave


Alla base del salto roccioso c'è un chiodo dove mettiamo un "falso rinvio", quindi assicurato dalla Manu inizio a salire sulla destra su una placca dove in alto sulla sinistra trovo un secondo chiodo, ci passo una fettuccia e a questa metto un rinvio dove passo le corde, mi sposto sulla sinistra portandomi sul filo di cresta per trovarmi alla base di un diedro, faccio ben attenzione dove metto mani e piedi perchè la roccia non è salda per niente e risalgo lungo lo spigolo sinistro trovando un altro chiodo e aiutandomi con qualche friends, ancora qualche metro tra roccette e paleo ed arrivo alla sosta : una vecchia corda attorno ad uno spuntone ed un anello (ore 13,00) dove mi assicuro quindi a mia volta faccio sicura prima alla Manu e poi a Massimiliano. salita del passaggio chiave

crestaRipreso fiato ripartiamo in conserva (ore 13,50) su paleo e rocce, anche se quello prima descritto era definito "il passaggio chiave" alcuni di quelli che seguono non sono assolutamente da sottovalutare, risaliamo alcuni pinnacoli e tratti esposti assicurandoci l'un l'altro per giungere infine in vetta (quota 1.479 m.) alle 15,45.


La giornata è stata stupenda ed ora che il sole sta declinando sul mare la vista è magnifica, le ombre sulle montagne attorno rendono i rilievi più netti, ci fermiamo giusto il tempo per riporre le corde e gli altri materiali negli zaini, una bevuta, un boccone e la foto di vetta ... poi ripartiamo a passo veloce scendendo per la via normale indicata da bolli azzurri.


Poco prima di giungere alla strada di cava (sentiero CAI 129) una famiglia di mufloni ci taglia il sentiero, ancora un'emozione ... 
Le giornate in questo inizio di autunno si stanno scorciando ed il sole sta calando veloce, il nostro passo è deciso, la Manu in testa, Massimiliano ed io la seguiamo, nello zaino abbiamo le frontali, ma se riusciamo preferiremmo non usarle, alle 16,40 siamo al tabernacolo di Fociomboli dove prendiamo il sentiero che scende sulla nostra destra (nord) nel bosco verso Campanice, la Manu sempre in testa e noi a "rincorrerla" , alle 17,15 giungiamo di nuovo a Campanice ed alle 17,45 siamo al Ponte dei Merletti, poco prima che sia veramente buio!. Vetta

Note : Percorso da effettuarsi con materiale e preparazione alpinistica ponendo attenzione alla friabilità delle rocce.


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