Canada - Rocky Mountains - Banff N.P.

In questa "scatola-pagina" vorrei descrivere alcuni trekking fatti nell'agosto 2011mappainsieme a mia moglie sulle Rocky Mountains dello stato dell'Alberta in Canada, e più precisamente nel Banff National Park, 100 km a ovest di Calgary.
Innanzitutto devo dire che quello che descrivo è una briciola delle possibilità di escursioni fattibili in questo parco che, coprendo una superficie di circa 6500 km quadrati, è il doppio della Val d'Aosta.
Le Rockies, come le chiamano i canadesi, sono una catena montuosa che si sviluppa per cica 5.000 km in direzione nord-sud parallela alla costa degli Stati Uniti e Canada ed hanno un'estensione est-ovest che varia dai 100 ai 500 km, per questo la loro conformazione varia moltissimo a seconda delle zone.
Per scaldare i muscoli, così come abbiamo fatto nel nostro viaggio, inizio con una breve escursione nel parco di "Writing on Stone" che, anche se non fà parte delle Rockies, è molto interessante dal punto di vista storico e naturalistico, e allora mettiamo tutto il necessario nello zaino, stringiamo bene gli scarponi e via ....

Writing on Stone : lasciamo Medicine Hat e dirigendoci verso sud, quasi al confine con gli USA, raggiungiamo in circa 3 ore questo parco nato nel 1957 per salvaguardare le testimonianze lasciate dalle writingonstonepopolazioni locali prima della venuta dell'uomo bianco.
L'escursione, che inizia dal visitor center con molti pannelli esplicativi è gratuita e molto interessante, più che un trekking vero e proprio si tratta di una camminata di un paio d'ore sulle sponde del "Milk River" ed attraverso colonne di pietra chiamate "hoodoos", formatesi nel corso di milioni di anni per l'erosione dell'acqua e del vento.
Quest'area è stata abitata dai nativi per circa 9000 anni che hanno lasciato inciso sulle rocce momenti della loro vita, la caccia ai bisonti, un accampamento di tende, una battaglia tra diverse tribù, momenti religiosi e altri simboli, proprio come si trova in tanti siti preistorici dell'Europa o del Sahara.
Non Vi descrivo il percorso perchè semplice e lineare, posso consigliare, qualora l'escursione venga fatta nelle ore più calde di avere un cappello per proteggersi dai raggi solari.foto

Giunti al Banff National Park presso il campeggio "Tunnel Mountain 2, dove avevamo prenotato, ci rechiamo al visitor center per alcune informazioni. Come dicevo all'inizio, il parco è veramente grande ed è attraversato dalla autostrada No.1 da sud a nord, e da alcune strade minori da cui si diramano i sentieri escursionistici (mappa 1:200.000). Dalle ricerche fatte via web sembrava che non ci fosse la possibilità di raggiungere i vari punti di partenza con bus locali o altri mezzi economici e ciò ci è stato confermato all'ufficio informazioni, per cui abbiamo noleggiato un'auto (eventualmente Vi consiglio di farlo preventivamente perchè anche se ci sono 3 agenzie, la disponibilità nel periodo estivo è piuttosto limitata)ad una cifra non molto elevata.
La seconda cosa da conoscere era sapere quali eventuali zone del parco fossero vietate per la presenza di orsi, infatti nel periodo della maturazione di alcune bacche certe aree vengono chiuse ai visitatori, oppure è possibile percorrerle ma almeno in 4 persone perchè la voce umana li tiene lontani, ed infatti prendiamo nota dei sentieri "off-limits".

Il giorno seguente, non avendo ancora l'auto a disposizione, springs hoteldecidiamo di fare un trekking partendo dal centro città per giungere a Sulphur Mountain (mappa) da dove, ci hanno detto, si ha un'ottima vista della vallata. Quindi in direzione sud raggiungiamo prima lo storico Springs Hotel, famoso per i soggiorni di personaggi importanti, e che sembra più un castello che non un hotel, lo passiamo sulla destra e seguiamo le indicazioni verso Hot Springs (un insediamento termale) da qui un largo sentiero a tornanti ci porta sulla cima della montagna, dove godiamo veramente del primo panorama a 360°, l'unico neo è che la vetta a circa 2200 metri di quota è raggiungibile in funivia e quindi affollatissima di turisti! una cosa interessante è il piccolo osservatorio per raggi cosmici costruito nel 1956 che si pùò ammirare dall'esterno. Dopo una breve sosta decidiamo di tornare a valle, proseguendo in direzione nord su quella che era stata la strada utilizzata per la costruzione dell'osservatorio, adesso poco frequentata anche dai trekkers e lungo la quale incontriamo scoiattoli e qualche uccello selvaggio, sino a raggiungere la zona di laghi e paludi della valle dove cartelli indicano che alcuni sentieri sono "chiusi per orsi".banff

Leo
Johnston Canyon ed Ink Pots :
oggi sono con noi anche Roxy, Fabio e sulle sue spalle il piccolo Leonardo di undici mesi ed alle prese con il suo primo trekking ! decidiamo insieme di visitare un canyon a circa 20 km a nord di Banff famoso per le cascate e per le pozze d'acqua colorata, appunto Ink Pots (vasi d'inchiostro). Lasciamo il loro camper e la nostra auto nei pressi del campeggio "Castle Mountain" che diventerà la nostra base per i prossimi giorni ed iniziamo la camminata. Si tratta di un percorso lungo il Johnston Creek in alcuni punti attrezzato con passerelle in legno e quindi facilmente percorribile anche con scarpe da ginnastica, per cui specialmente nei fine settimana super-affollato, ma altrettanto spettacolare per le numerose cascate e per l'ambiente attorno. In alcuni punti i salti dell'acqua formano degli anfiteatri, il colore dell'acqua va dall' azzurro al turchese, attorno scoiattoli e altri piccoli roditori corrono nel bosco ...johnston canyon


Giunti alla cascata superiore la maggior parte delle ink potspersone non prosegue, avendo però letto che camminando ancora per un'oretta si può raggiungere una zona altrettanto spettacolare e che Leonardo da il Suo assenso (!) decidiamo di proseguire.
Il sentiero, con qualche saliscendi, adesso si scosta un po' dal fiume ed attorno a noi il bosco cresce rigoglioso, e quando arriviamo nell'ampia vallata di Ink Pots ci rendiamo conto che ne valeva davvero la pena : attorno a noi le montagne sono veramente Montagne Rocciose, sembrano lame grige appoggiate l'una sull'altra, anche se non ci sono mai stato ho letto e visto foto del Karakorum e mi sembrano molto simili e poi le "pozze d'inchiostro" vasche d'acqua in parte verdi ed in parte celesti, effetto dovuto alla diversa velocità di scorrimento dell'acqua sulla sabbia, incredibile ma vero !
Dopo uno spuntino riprendiamo il percorso verso valle, giunti al parcheggio salutiamo Roxy, Fabio e Leonardo che incontreremo di nuovo alla fine dei nostri giorni di trekking e quindi io e la Manu provvediamo a montare quello che sarà la nostra casa per i prossimi nove giorni : una magnifica tenda arancio ! ink pots

Castle Lookout : si può tradurre con "il panorama dal castello" perchè la montagna da cui si ammira la vista sembra un baluardo medioevale, non vorrei fare di nuovo paragoni ma questo paesaggio rammenta molto le nostre Dolomiti del Brenta.
Ci alziamo alle 07,00 e fuori della tenda fà abbastanza freddo, facciamo colazione e verso le 09,30 ci spostiamo verso nord sulla strada 1-A sino a raggiungere il parcheggio che indica l'inizio del sentiero.
Bisogna dire che i percorsi non sono segnati come da noi però ai punti di partenza c'è un pannello con mappa ed indicazioni sulla fauna, flora e altre spiegazioni, quindi agli incroci ci sono delle paline indicatorie, in genere la traccia è ben marcata e quindi difficilmente la si perderebbe, tuttavia è bene avere una mappa della zona (disponibili presso i vari visitor center del parco, ancora meglio si possono scaricare liberamente carte topografiche 1:50.000 dal sito Alberta West Country ),bussola ed eventualmente un gps.
Oggi iniziamo a mettere nelle gambe un po' di dislivello, il sentiero che inizia(quota 1460) nel bosco in direzione nord-est si innalza sino a quota 1800 senza troppi tornanti (mappa)ed esce allo scoperto, quindi un paio di curve sempre in direzione nord-est aiutano ad innalzarsi ancora qualche centinaio di metri per raggiungere quello che era un punto di osservazione per la prevenzione degli incendi, di cui adesso restano solo poche tracce.
Mentre saliamo incontriamo due alpinisti canadesi che sono diretti ad una"cabin" (rifugio autogestito) sopra il Castle Lookout e da qui il giorno successivo faranno qualche scalata, il rifugio non è indicato ed alcuni tratti sono in arrampicata, ci incuriosiscono ed anche noi cerchiamo di arrivare al rifugio, ma percorsi circa 100/150 metri di dislivello oltre la nostra meta iniziale siamo costretti a tornare indietro, le pareti del Castle Mountain sembrano inespugnabili ... la roccia del sentiero è molto friabile fin sotto il baluardo, così scendiamo di nuovo al punto di avvistamento per goderci il panorama sulla Bow Valley ed un meritato panino, quindi torniamo all'auto per lo stesso sentiero. foto

Giant Steps : oggi abbiamo in programma un trekking nella Paradise Valleyorsi per giungere sino a Giant Steps, sappiamo che è una zona in cui, per la possibile presenza di orsi, dobbiamo essere un gruppo di almeno 4 persone quindi ci rechiamo al punto di partenza abbastanza presto sperando di incontrare qualcuno che faccia lo stesso percorso.
Abbiamo fortuna ed incontriamo una coppia di canadesi con qualche anno in più di noi: lui sembra il ritratto del ranger dei fumetti, alto un paio di metri, pantaloni corti, grossi polpacci e classico cappellino verde con tesa, lei una signora dall'aspetto più classico , inoltre arriva anche un'altra coppia di ragazzi giovani e così siamo pronti per l'escursione.
Il "ranger" parte in quarta sul sentiero in salita, devo dire che praticamente non ha zaino mentre io la Manu ne abbiamo uno a testa con cibo, giacca a vento, materiale per primo soccorso ... insomma il necessario per affrontare un trekking ... per stargli dietro facciamo fatica, per fortuna dopo quindici minuti si ferma di botto per riposarsi, meno male ! notiamo anche i giorni successivi che il modo di camminare è abbastanza comune in questi posti : poco sulle spalle e partenza veloce per poi rallentare.

lake annette
Dopo aver fatto circa 800 metri in direzione sud-ovest (mappa) ad un bivio voltiamo a nord ancora per circa 800 metri e quindi di nuovo sud-ovest, direzione che terremo quasi sino alla meta. I nostri compagni sono piuttosto simpatici, il più eloquente è il "ranger" che conosce moltissime piante ed orme di animali, il panorama è molto suggestivo : camminiamo a fianco del Paradise Creek (torrente) mentre in alto sulla sinistra il Mount Temple ci sovrasta con i suoi 3500 metri, uno dei più alti della zona, il bosco è ricco di fiori ed erbe di cui il nostro compagno ci spiega le proprietà, dopo un paio di ore di cammino raggiungiamo il Lake Annette a circa 2000 metri di quota, che essendo alimentato dal ghiacciaio ha il caratteristico colore turchese.Lake Annette


Dal Lake Annette proseguiamo sempre in salita sino a lambire la morena del ghiaccio del Mount Temple e la si percorre per circa 700/800 metri quindi iniziamo la discesa entrando nel bosco sino ad attraversare il torrente su un ponticello in legno e risaliamo il versante opposto per giungere ai Giant Steps, che come dice il nome sono gradini giganti (o gradini dei giganti ?) alcuni alti 50 cm ma altri anche 2 metri, dove scorre un ramo del Paradise Creek per precipitare un centinaio di metri più in basso.
Facciamo un giro attorno, e ne approfittiamo per fare la pausa pranzo, quindi ripercorriamo lo stesso percorso fatto all'andata, sino al parcheggio dove ci salutiamo.giant steps

Bourgeau MountainBourgeau Mountain : la notte è trascorsa con un bel freddo e quando usciamo dalla tenda la temperatura segna 1°, sarà anche per l'umidità comunque mentre prepariamo la colazione ogni dieci minuti dobbiamo correre al bagno a scaldarci le mani con l'acqua calda sino a quando le tazze di caffè sono pronte ...
La guida che abbiamo comprato all'arrivo in Canada "Don't waste Your Time in the Canadian Rockies" ("Non sprecare il Tuo tempo sulle Rocky Mountains") segnala con 4 scarponcini (il top !) l'escursione che abbiamo in programma per oggi il Bourgeau Mountain (mappa).

Lasciata l'auto al parcheggio sulla Trans Canada 1-A e non essendo in un'area con pericolo di orsi, partiamo subito io e la Manu per il nostro trekking (traccia gps) che da quota 1400 si innalza per quasi tutto il percorso in direzione sud-ovest (che manterremo sino al Bourgeau Lake) e procediamo per circa 15 minuti per entrare nel Wolverine Creek Canyon dove il rumore dell'acqua ci accompagna per buona parte del percorso, dopo circa un'altra ora e mezzo attraversiamo il torrente su un ponte di legno e da qui possiamo ammirarne le cascate che scendono dal Bourgeau Lake attraversando prati coperti di fiori colorati, quindi con una serie di tornanti ed uscendo dal bosco ne raggiungiamo il bordo.Bourgeau Lake

Bourgeau Mountain
Ci troviamo adesso in un anfiteatro di origine glaciale e procediamo leggemente in direzione ovest risalendo la conca sabbiosa del lago sino a spuntare sull' Harvey Lake a quota 2320, mentre osserviamo lo svettante Mont Bourgeau sulla sinistra, un gruppo di marmotte osserva noi ! in questa valletta che attraversiamo in direzione sud ce ne sono a dozzine ! Giunti all'Harvey Pass abbiamo un bel panorama in direzione sud con vista sull' Assiniboine Mountain, per la sua forma a piramide chiamato anche Matterhorn del Canada (Matterhorn = Cervino).Harvey Pass
Al passo, come quasi sempre succede, il vento soffia abbastanza forte e fà freddo, nello zaino abbiamo giacca e guanti che indossiamo e procediamo verso la nostra meta ancora circa 600 metri più in alto in direzione est, dopo circa 5 minuti davanti a noi poco lontano un stambecco sale veloce, ancora poco dopo incontriamo, seduto su un masso, esposto al vento, un canadese in pantaloni corti e maglietta che letteralmente batte i denti, gli chiediamo se ha bisogno di aiuto ma ci dice che a parte il freddo è tutto ok e che sta aspettando un amico che sta scendendo dalla vetta, lo facciamo comunque scendere sotto vento e gli diamo degli scaldamani (si tratta di bustine di stoffa con un prodotto all'interno che a contatto con l'aria si scalda per circa 8 ore, ottimo per il freddo !) ci ringrazia e ci rinnova il suo OK.
Da questo momento sino alla cima non facciamo altre soste sono quasi le 14,00 quindi dobbiamo muoverci ! la salita non presenta difficoltà tecniche e non incontriamo neppure neve quindi poco dopo le 15,00 siamo sul Bourgeau Mountain (2930 metri).


panorama
Sulla vetta disturba un poco un piccolo edificio per i rilevamenti meteo con varie antenne, a parte ciò, anche grazie alla giornata particolarmente limpida, la vista può spaziare a 360°, sembra quasi di poter toccare Banff, la Bow Valley, l'Assiniboine Mountain ...

Sul cammino del ritorno, mentre scendiamo di nuovo verso l'Harvey Pass, vediamo un bel branco di camosci che scendono ai laghetti a bere, quindi poco prima di giungere al Bourgeau Lake, sopra di noi, scorgiamo una famigliola di "goat" (una specie di capra di montagna che sembra sia piuttosto difficile da vedere da vicino). Forse siamo stati facilitati dal fatto che nella zona non c'è anima viva e che siamo controvento, dopo di chè procediamo a passo veloce sino all'auto e per stasera si cena in un pub a Banff a base di bistecca di Bisonte con una buona birra (forse anche due - ce le siamo meritate !) Bourgeau Mountain



Sentinel Pass : 20 agosto 2011 questa mattina la temperatura alle 07,00 è di 2°, ma l'aria è più secca rispetto a ieri e la differenza è notevole, non abbiamo quindi problemi a fare la colazione con calma e prepararci, per oggi abbiamo in programma un trekking in una zona parallela alla Paradise Valley (mappa), andremo dal Moraine Lake al Sentinel Pass ed essendo in zona con possibile presenza di orsi dovremo affiancarci ad altri escursionisti.
Giunti al parcheggio del Moraine Lake, nei pressi di Lake Louise (famoso centro sciistico), facciamo subito conoscenza di 2 coppie di canadesi che fanno lo stesso nostro percorso (traccia gps), ed una ragazza di origine polacca che vive in Canada da anni la incontriamo all'inizio del sentiero : il gruppo è pronto !
Siamo a circa 1900 metri di quota, l'aria è fresca ma si sta bene, anche questi nuovi amici hanno il passo spedito e dopo circa un'ora giungiamo (direzione ovest)al bivio per l' Eiffel Lake ed il Wenkchemma Pass che lasciamo sulla sinistra, la pendenza è moderata e poco dopo, uscendo dal bosco, giungiamo ai laghetti Minnestimma Lakes. Siamo nella conca che ci condurrà al Sentinel Pass, sulla sinistra abbiamo l'Eiffel Peak, mentre dietro a noi il Mount Fay ed una bella muraglia di altri ghiacciai ci separano dai Parchi di Yoho e Kootenay.

Passiamo nel mezzo ai laghetti di Minnestimma, il luogo è talmente belloMinnestima che varrebbe la pena quasi di restare qui anzichè proseguire, ma il sentiero che di fronte a noi sale a zig-zag ci chiama ... "salite quassù per vedere la Paradise Valley" come possiamo non proseguire ? ....
Mentre saliamo la Manu scatta foto a piccoli fiorellini che spuntano fra le rocce del sentiero, io faccio un pò conversazione con Ken, il quale mi suggerisce di fare l'Iceline, un percorso nello Yoho National Park che scorre sulla morena di ghiacciai con un panorama stupendo ! così in breve giungiamo al passo e ne valeva la pena !
Rispetto ai laghetti siamo 200 metri più in alto (quota 2600) non sono poi molti ma da qui l'angolazione è diversa ed inoltre al di là del passo c'è la vista sulla Paradise Valley.Sentinel Pass

Non sono ancora le 11,30 ed è un poco presto per lo spuntino, proseguendo scenderemmo nella valle, scartiamo l'idea perchè ci siamo stati 2 giorni fà, mentre sulla destra, anche se non segnato sulla mappa, il sentiero prosegue verso il Mount Temple (3543 metri) così io e la Manu lasciamo gli amici canadesi e proseguiamo ancora in salita anche se sappiamo che non potremo raggiungerne la vetta perchè non abbiamo ramponi e la parte sommitale della montagna è coperta dal ghiacciaio. La traccia passa tra guglie dolomitiche ed alle 12,30 siamo su un piccolo balcone naturale che guarda sia sulla Larch Valley (da dove siamo saliti) sia sulla Paradise Valley, ok per oggi basta: decidiamo di fare la sosta panino, ammirare quanto ci sta attorno e dopo scendere.

Torniamo quindi al Sentinel Pass e da li verso il Moraine Lake, anche se almeno da distanza di sicurezza mi piacerebbe vedere un'orso (magari non troppo grande !) questo percorso è molto battuto e la possibilità è remota, il rientro al Moraine Lake è tranquillo e scendendo ammiriamo il colore azzurro del lago che è stato anche impresso sulla banconota da 20 dollari.
Una curiosità : mentre torniamo al campeggio sull'autostrada c'è un cartello luminoso per noi insolito "bears on highway" !!



Iceline Trail: ieri Ken, uno dei compagni canadesi del trekking, mi ha veramente convinto con la sua descrizione del percorso chiamato "Iceline trail" nello Yoho National Park e cosìIceline trailquesta mattina ci dirigiamo circa 50 Km a nord dal campeggio di Castle Mountain e alle 09,00 lasciata l'auto, mappa alla mano iniziamo la camminata in direzione sud-ovest lasciandoci alle spalle il rumore fragoroso di una cascata dall'altro lato della valle.
Il sentiero sale abbastanza dritto ed in un'ora ci eleviamo di 400 metri, da qui, siamo poco sotto i 2000 metri di quota, la direzione prende per nord-ovest per circa 7 km e si sviluppa quasi in piano, se la salita l'abbiamo fatta nel bosco, adesso siamo completamente all'aperto.
Il filo della nostra traccia (gps)si dipana al margine dell' Emerald Glacier sulla nostra sinistra e possiamo intravedere la vetta del Vice President Mountain, mentre nel nostro senso di marcia un poco spostato sulla destra abbiamo il Waputik Icefield che assomiglia molto al ghiacciaio Aletsch (Svizzera) e di conseguenza a quello del Concordia in Himalaya.
Dal ghiacciaio a monte nascono ruscelli gelidi che attreversiamo facilmente e che producono il solo rumore che si possa udire, è vero attorno a noi non c'è niente, solo rocce, acqua, ghiaccio, qualche piccolo arbusto e in lontanza davanti o dietro a noi qualche altro appassionato della Montagna, si cammina con lo zaino sulle spalle, ma per quale motivo tutta questa fatica ? forse perchè sembra di essere sul set della nascita del Mondo, potremmo essere le comparse del più bel film che sia mai stato fatto, sicuramente il palcoscenico è grandioso !Iceline Trail

montagnaOgni tanto sul sentiero troviamo qualche "omino" di pietra, segno internazionale per indicare il percorso, le rocce spaccate dal ghiaccio e dal sole sono di tanti colori diversi, man mano che procediamo perdiamo un poco di quota ed incontriamo di nuovo gli alberi, adesso di fronte a noi c'è una montagna, non ne conosco il nome, su cui si possono leggere gli strati dei milioni di anni, uno sull'altro come tante pagine dai colori diversi, ogni pagina una storia : quella dei dinosauri, quella dei cervi e dei primi "uomini" che iniziavano a cacciarli, quella del nuovo periodo del ghiaccio e quella degli uomini che si infilavano tra una pagina e l'altra alla ricerca dei minerali... la Montagna è anche questo : perdersi con la fantasia e raccontarsi le storie ...


Dopo aver cambiato direzione verso est, alle 13,30 circa (quota 2040)raggiungiamo lo "Stanley Mitchell Hut".
Si tratta di un rifugio del Canadian Alpine Club che si può riservare prendendo contatti con il suddetto club a costi contenuti, anche se autogestito è tenuto benissimo sembra quasi uno chalet privato, infatti alcuni ragazzi giapponesi che Vi hanno trascorso qualche giorno ci dicono che si sono trovati molto bene.Mitchell Hut
Visto che non siamo ancora a metà percorso mangiamo il panino cammninando ed allunghiamo il passo, il sentiero non presenta nessuna difficoltà ed è in leggera discesa, percorriamo ancora circa 5 km verso est sino alla quota di 1630 metri circa, dove giriamo verso sud. Ogni tanto ci soffermiamo per far delle foto ai fiori di cui è ricco il bosco che attraversiamo, ci stiamo avvicinando alla cascata che avevamo visto da lontano questa mattina ed il fragore dellle acque è sempre più forte, finalmente possiamo vederla .... è la "Takakkaw falls" il cui nome indiano significa "che è magnifica" ed infatti con i suoi 254 metri di salto è veramente impressionante, una fra le più alte del Canada alimentata dal Waputik icefield.
Nei pressi della cascata ci sono moltissimi turisti che ci lasciamo alle spalle per raggiungere la nostra auto ancora distante un paio di chilometri, è stata una giornata intensa e forse anche il più bel trekking della nostra vacanza!Takakkaw falls

Twin lakes : dopo il trekking di ieri, abbiamo deciso Twin lakesche oggi dobbiamo farne uno un poco più leggero per cui abbiamo in programma il "Twin lakes trail" che comunque sulla carta dovrebbe essere di circa 18 km con 1000 metri di dislivello e che sarà confermato dalla traccia gps .


Dopo aver parcheggiato sulla highway 93 nei pressi del cartello informativo del "Vista Lake", lo raggiungiamo scendendo il sentiero in direzione sud-est per circa 250 metri, lo costeggiamo e quindi cominciamo a salire entrando nel bosco, man mano che procediamo il panorama si amplia e possiamo vedere il gruppo del Castle Mountain ad est che da qui assomiglia ancor di più al massiccio del Brenta. Trascorse circa 2 ore e mezza dall'inizio del cammino, sbuchiamo nella conca dell'Arnica Lake a quota 2100, in giro non c'è anima viva e sulla riva del lago ci sono numerosissime impronte di animali: cervi, procioni ed altre che non riconosciamo, in effetti da qui in poi il terreno è veramente ricco di tantissime orme diverse per forme e dimensioni.orme
Riprendiamo il sentiero in salita direzione sud-est che si snoda in un bosco ricco di fiori sino a raggiungere quota 2250, da qui scendiamo per circa 200 metri sino a giungere al Twin Lake (superiore), mentre camminiamo cerchiamo anche di riconoscere le impronte con un libretto che abbiamo ma non è molto facile e molte volte speriamo di sbagliarci perchè qualcuna somiglia per esempio a qualche felino di grossa taglia o al lupo ....
Nei pressi del lago c'è un "backcountry campground" si tratta di un'area dove è possibile campeggiare, provvista di toilette, qualche tavolo in legno e pali alti circa 5/6 metri con cavi e carrucole dove è utile alzare gli zaini al riparo degli animali, chi fosse interessato a pernottare in questi economici campground deve però comunicarlo al Park Information Center (trovate maggiori info sul sito Banff National Park).

alce

In breve giungiamo anche al Twin Lake inferiore, situato poco sotto i ghiacciai della Storm Mountain che lo alimentano, dove incontriamo qualche marmotta che ci osserva, il cielo si è velato ed anche se non minaccia pioggia dopo una breve sosta riprendiamo il cammino del rientro.
Tutte le orme che abbiamo osservato sin dal mattino qualcosa avranno voluto ben dire, infatti chiudiamo la giornata con una bell'incontro poco prima di giungere nuovamente all'Arnika Lake con un alce che fa picnic ....Twin Lakes


 

Citadel Pass : 24 agosto 2011 oggi è l'ultimo giorno di trekking sulle Rocky Mountains e lo dedichiamo ad una zona nei pressi di Banff : Sunshine - famosa per gli sport invernali, in estate è un'immenso altopiano ricoperto di fiori e di animali, dove le possibilità di escursioni sono aperte sia alle famiglie con bimbi sia a percorsi più impegnativi. (mappa)
Ci alziamo molto presto ed alle 07,00 lasciamo il campeggio per giungere al parcheggio della stazione sciistica in tempo per prendere la prima navetta delle 08,00 che ci porta al Sunshine Village dove iniziamo il cammino dopo una mezzora (traccia gps), in teoria ci sarebbe anche un sentiero, ma come dice la nostra guida "non sprecate il Vostro tempo sulle Rockies" ... anche perchè prevediamo di fare un trekking di 6/7 ore e l'ultimo bus che scende a valle è alle 16,00.

L'altopiano, modellato dal deposito di cenere vulcanica Sunshinecirca 6.600 anni fà dall'eruzione di un vulcano in Oregon e dall'azione del ghiaccio, si presenta come un'insieme di piccole gobbette erbose, il sentiero in direzione sud-est è quasi in piano e privo difficoltà, prima costeggia alcuni laghetti, quindi,dopo circa 6 km, giunge all'Howard Douglas backcountry campground ed all'omonimo lago.
Continuiamo con qualche saliscendi sino a raggiungere quella che era la nostra meta prefissa: il Citadel Pass, da qui si ha un bel panorama verso sud e la catena delle Rockies, però sulla nostra sinistra il sentiero prosegue verso il Fatigue Pas e, attratti dall'idea di panorami più vasti, lo seguiamo. Una breve salita e poco dopo le 13,00 siamo al passo, ne è valsa la pena per un'ultimo sguardo verso l'Assiniboine Mountain incoronato dalle nubi, chissà quando potremo rivederlo ?

Il vento freddo soffia forte, per cui decidiamo di ridiscendere al Citadel Pass e fare la sosta pranzo un poco più a valle mentre ammiriamo il percorso dell'andata, anche per oggi faremo un totale di circa 23 km anche se il dislivello sarà minimo. Citadel Pass

Rattle SnakeRattle snakes (serpenti a sonagli !!!) :eh si il trekking nel Parco di Banff è terminato, e siamo tornati a Madecine Hat per trascorrere ancora qualche giorno con il piccolo Leonardo. Jim, un amico di Fabio, ha piacere di invitarci al Suo ranch per una cena e farci vedere i serpenti a sonagli, si ! può sembrare incredibile ma in Canada, o almeno in questa zona ci sono i famosi serpentelli ... giungiamo al ranch poco prima del tramonto, il sole sta leggermente calando sopra i campi di grano, la temperatura è dolce ed il paesaggio rammenta quello della Toscana, con gli scarponi ai piedi e le macchine fotografiche in mano scendiamo dalle jeep, sono un poco scettico circa la possibilità di vedere i rettili, Jim ci dice di star bene attenti a dove mettiamo i piedi, perchè se generalmente i serpenti tendono ad evitare l'uomo, se vengono calpestati tendono a mordere !

Jim è un passionista della caccia, regolamentata per la selezione, ed è un esperto conoscitore della zona, dopo pochi minuti siamo proprio di fronte ad un rattle snake steso al sole, Jim lo solletica con un bastone affinchè lo si possa veder meglio e sentire il tipico suono della coda, lui se ne starebbe bravo bravo ma noi lo disturbiamo per qualche minuto, poi finalmente lo lasciamo in pace.
Nel giro di un'ora ne incontriamo altri 4 o 5 tranquilli al sole che cala, poi andiamo a casa di Jim dove sua moglie ci attende con una'utentica cena canadese ...Rattle Snakes

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