La Bagola Bianca al Pisanino

Fin da quando faccio escursionismo ho sempre sentito parlare della Bagola Bianca come una delle salite più impegnative delle Alpi Apuane, da farsi con la coscienza e la conoscenza di ciò che ti aspetta.
Dopo l'esperienza sul "Sentiero Bove" in Val Grande di qualche settimana fà, la Manu ed io, ci sentiamo pronti ... fatto "il Bove" perchè non provare la "Bagola Bianca" ? ...

La Bagola Bianca

Per chi volesse ripetere questo percorso qui di seguito troverà alcuni strumenti utili : una mappa topografica, la traccia gps ed il profilo altimetrico.

6 Settembre 2020 - Domenica : Sono le 09,20, quando, dopo aver parcheggiato l'auto nei pressi del rifugio/ristorante Val Serenaia nel comune di Minucciano (LU), attraversiamo il letto in secca del torrente Serchia di Gramolazzo (quota 1.050 m.) e notiamo che in alto un gruppo di 4 escursionisti ci stanno precedendo, il che ci fa piacere, è un poco come se le difficoltà che preventiviamo in realtà siano minori, ed inoltre ci danno un'idea di dove dovremo passare.
La Bagola Bianca vista da qui si presenta come un grande anfiteatro o forse rende ancor meglio l'idea un enorme giornale aperto tenuto quasi in verticale !

Iniziamo a salire seguendo una traccia che sale dritta verso nord-est nel paleo (una graminacea molto diffusa sulle Apuane, che se bagnata può essere micidiale da calpestarsi perchè scivolosa come il ghiaccio, ma molto forte e quindi offre una buona presa nelle salite ripide), tenendosi sulla sinistra di un canale anch'esso privo di acqua.
La pendenza è davvero notevole e per darne un'idea scatto qualche foto alla Manu con lo sfondo del terreno. Inzia la salita


Quando siamo a circa 1.200 metri di quota ci troviamo sul margine ovest di questo grande giornale, il baratro che si apre sulla nostra sinistra, in pratica a 50 cm dalla cresta che stiamo salendo, è impressionante. Percorriamo una dorsale che sale sino alla vetta della Bagola Bianca e dopo averne salito un tratto roccioso, aiutandomi con le mani, mi fermo per valutare con la Manu se è il caso di proseguire oppure fare dietrofront, perchè al momento è ancora possibile tornare indietro, più avanti potrebbe diventare difficoltoso : si va avanti !
L'aria è tersa ed il panorama dietro di noi, con il Pizzo d'Uccello e la cresta del Grondilice-Contrario, ha delle tonalità di colori che non avevo mai visto prima, forse perchè non mi ero mai trovato nella stessa angolazione di luce. Cresta

Alle 11,15,  giunti a quota 1.590 m. circa, la cresta si impenna e diventa una parete verticale, alcune relazioni scrivono che la si può passare arrampicando un poco sulla sinistra, altre indicano una cengetta sulla destra che la aggira, non abbiamo dubbi : si va a destra ! e dopo 7/8 metri ritroviamo di nuovo una traccia nell'erba che sulla sinistra ci riporta di nuovo sulla cresta.

Altre due persone stanno salendo dietro di noi, adesso il sentiero è abbastanza facile, e giunti a quota 1.650 m. facciamo una sosta sia per guardarci attorno ma anche per sgranocchiare qualcosa, poi scendiamo ad una sella prima di salire gli ultimo 150 metri sempre dritti che ci separano dalla vetta dove giungiamo alle 12.00 (quota 1.806 m.).Dalla cengia alla vetta

Bagola Bianca - PisaninoOra si che ci meritiamo una sosta: la parte più impegnativa sembra quella alle nostre spalle mentre davanti a noi la cresta di circa 500 metri che ci separa dalla vetta del Monte Pisanino sembra abbastanza larga e con una pendenza minima (quando scrivo "abbastanza larga" intendo circa 50 cm/1 metro ed il vuoto su ambedue i lati!).
Mentre ammiriamo il panorama sopraggiungono anche gli altri due ragazzi che ci seguivano e così scambiamo quattro chiacchere, poi noi ripartiamo con calma e cautela, vietato inciampare ...

La Manu davanti ed io dietro percorsi circa 350 metri, arriviamo ad un tratto roccioso che aggiriamo scendendo dalla cresta e portandoci su una traccia nel paleo nel versante nord, abbastanza insidioso, in effetti non si vede bene dove si mettono i piedi per cui con le mani "artigliamo" il paleo; il terreno, esposto a nord, è un poco umido e non sempre tiene bene, ancora un tratto adrenalinico di circa 2/3 metri dove al posto del paleo cresce il muschio ... , quindi risaliamo sulla cresta che in poche decine di metri ci porta sulla vetta del Monte Pisanino (quota 1.945 metri) poco prima delle 13,00. La cresta finale

Quasi sempre quando arrivo in cima ad una Montagna non avverto altre necessità se non quella di guardarmi attorno, spariscono la sete e la fame, devo godermi lo spettacolo !, poi ovviamente mi ristoro e così anche oggi dopo la bella salita con i colori e la luce particolare non posso che passare un po' di tempo a lasciar andare la vista innanzitutto sul percorso fatto, poi vola verso il Monte Cavallo, al Pizzo d'Uccello, la Tambura ... quindi viene il tempo di mangiare e parlare con gli altri ragazzi che ci hanno preceduto e con quelli che seguivano, ed il parere è condiviso all'unanimità : il tratto più impegnativo è stato l'ultimo, quello nel paleo/muschio...

Pizzo Maggiore


Alle 13,20 ci mettiamo in cammino sulla via normale, inizialmente poche decine di metri di cresta in piano, poi indossiamo il casco e iniziamo la dritta discesa nel Canale delle Rose (qui il casco può veramente far comodo) che ci porta rapidamente a quota 1.700 m. circa dove, sulla nostra destra, il Canale del Sambuco ci condurrebbe velocemente verso la valle, noi invece continuiamo per la via normale che scorre sul versante est (la nostra sinistra) del Pizzo Maggiore, percorriamo una cengetta di 7/8 metri abbastanza esposta, scendiamo su sentiero/roccia sino a quota 1.510 verso sud, quindi risaliamo sino ad incrociare il sentiero CAI 178 che, verso ovest, ci conduce prima ad una ghiacciaia (un anfratto dove il ghiaccio e la neve si conservano in modo permanente e che sino all'avvento dei frigoriferi veniva trasportato prima in spalla e poi in carretto finanche in Versilia ...) quindi alla Foce di Cardeto (ore 15,00 - quota 1.630 metri), poi su facile sentiero a nord-ovest sino all'auto, dove arriviamo alle 16,40.
Intensa e bellissima escursione che, dopo esserci alleggeriti dallo zaino e tolti gli scarponi, terminiamo con un piatto di testaroli al pesto al Rifugio Val Serenaia ! La discesa dal Pisanino

Note :
escursione da farsi soltanto con previsioni meteo ottime, anche nei giorni che la precedono, riservata ad escursionisti allenati ed esperti, molto utile la traccia gps nella prima parte della salita, non si trovano rifornimenti di acqua su tutto il percorso, come sempre ricordo di avere un abbigliamento adeguato anche ad eventuali variazioni meteo.

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