Cresta del Soldato a Punta Giordani e Pyramid Vincent

23 Agosto 2017 - Giovedì :
... e così siamo all'ultima uscita delle ferie, tutte le carte sono state sparigliate, tradotto significa che molte delle escursioni che io e la Manu avevamo pianificato sono saltate per via del tempo (meteo), ma come si dice da noi "i tempo e i culo fanni che vogliono" ... però devo dire che sinora le uscite fatte sono risultate al di sopra delle aspettative, quella di oggi sarà sul Monte Rosa, prima la salita su roccia della Cresta del Soldato a Punta Giordani, poi, fiato e tempo permettendo(stavolta inteso sia come meteo ma anche come orario) continueremo sino alla Pyramid Vincent.


mappa interattiva 3d Prima di passare al racconto, qui di seguito, Vi lascio qualche strumento che potrebbe essere utile a coloro che volessero fare questa esperienza come la traccia GPS, una mappa topografica, ed il profilo altimetrico.


Lasciata l'auto nel parcheggio gratuito all'inizio del paese di Alagna Valsesia (VC),  alle 07,30 prendiamo la prima funivia che con tre tronconi ci porta sul ghiacciaio Indren a quota 3.260 metri ed alle 08,30 procediamo in direzione sud-est, in breve raggiungiamo Punta Indren dove ci leghiamo in cordata : Paolo (Guida Alpina) io dietro e quindi la Manu,  sul ghiacciaio calziamo i ramponi puntando a nord verso uno sperone roccioso che raggiungiamo alle 10,00 circa dove inizia la cresta.

Mentre facciamo una breve sosta seguiamo con lo sguardo una cordata di due persone che ci precede e che ha già iniziato la salita lungo la cresta, sono Fabio e la sua cliente Valeria con cui faremo conoscenza più tardi, poi cominciamo anche noi la salita. Attacco della via

cresta del soldato



Nei tratti più facili procediamo "in conserva" (vale a dire che Paolo ci precede e noi legati a lui lo seguiamo, ogni tanto passa la corda in qualche spuntone di roccia caso mai dovessimo perdere l'equilibrio sarebbe facile bloccarci)  mentre nei tratti più verticali lui sale, attrezza una sosta, cioè inserisce nelle fessure della roccia degli attrezzi metallici (friends) che si allargano e si incastrano a cui attacca un freno (secchiello) dove passa la corda a cui siamo legati a questo punto saliamo anche noi trattenuti dalla corda in tensione.

 

Tecnicamente questa ascesa è più semplice di quelle fatte nei giorni precedenti, ma in alcuni tratti è abbastanza esposta nel vuoto, e fisicamente si sente la quota, comunque molto bella per l'ambiente in cui siamo, divertente e con roccia solida.

Verso le 11,00, a quota 3.800, passiamo Fabio e Valeria mentre sostano per una pausa, le foto con loro due danno un'idea della grandiosità dell'ambiente in cui siamo ed anche noi ogni tanto ci soffermiamo perché un panorama così "deve" esser fotografato : sulla nostra destra in basso il Ghiacciaio delle Piode sembra una colata lavica ed ogni tanto ci impressiona con gli schianti di qualche seracco; in alto la vetta del Corno Nero, sulla sinistra in lontananza, il Monte Bianco ed il Gran Paradiso. Breve sosta


Alle 12,15 arriviamo in vetta alla Punta Giordani (quota 4.046 m.) contemporaneamente ad una coppia che vi giunge da sinistra avendo percorso la via normale, a questo punto potremmo scendere appunto dalla via normale, ma siamo in perfetto orario, il tempo è buono e siamo in forma : si continua verso la Pyramid Vincent. Punta Giordani ... si prosegue ...


cresta di neve

 

Percorriamo 240 metri di cresta con neve e ghiaccio tenendoci un poco più in basso sul versante sinistro, riprendiamo ad arrampicare su roccia per un tratto abbastanza verticale, poi quando siamo in sosta e guardiamo il tratto della cresta, come in altre occasioni, oppure in foto, ci sembra più impressionante che dal vero.
Saliamo alternando tratti facili ad altri più impegnativi su placche o diedri, poi con un camino finale, alle 14,00 siamo in vetta alla Pyramid Vincent (quota 4.215 m.) seguiti da Fabio e Valeria.

Pyramid Vincent


La temperatura è decisamente minore, anche per via del vento, per cui, per prima cosa ci copriamo maggiormente, quindi brindiamo con un bel thè caldo alla salita fatta e alla grandiosità dell'ambiente.
Il cielo si sta coprendo, così, poco dopo, iniziamo la discesa dirigendoci verso il triangolo nero del Lyskamm  (nord-est) per circa 600 metri, poi a sud con la Manu in testa, io dietro e Paolo in coda perché nel caso dovessimo scivolare, o peggio, finire in un crepaccio avrebbe la possibilità di trattenerci.
In pratica seguiamo la traccia come fossimo su un sentiero tranne in un tratto che conduce al Rifugio Gniffetti (quota 3.700) quando Paolo ci fa fare qualche deviazione evitando una zona molto crepacciata.
In vista del Rifugio Mantova (quota 3.500 m.),  terminato il ghiacciaio, ci sleghiamo, togliamo i ramponi,  e continuiamo la discesa in direzione ovest fin quando di nuovo sul ghiacciaio d'Indren dobbiamo nuovamente mettere i ramponi per un tratto di circa 500 metri che ci conduce alla funivia, sono le 16,15. La discesa

 


Nota : il percorso descritto richiede, oltre all'attrezzatura/abbigliamento da alpinismo/ghiacciaio, un buon allenamento fisico, acclimatamento, ed un minimo di esperienza di arrampicata su roccia (III grado), ed a meno che non abbiate già le conoscenze di cui sopra consiglio di affidarvi ad una Guida Alpina.

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